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Netcomm: L'e-commerce italiano sfiora i 6 miliardi di euro e corre più degli Usa

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150509

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Netcomm: L'e-commerce italiano sfiora i 6 miliardi di euro e corre più degli Usa Empty Netcomm: L''e-commerce italiano sfiora i 6 miliardi di euro e corre più degli Usa




Il 2008 si è chiuso con crescita a doppia cifra. Il 2009 dovrebbe essere piatto, con una flessione dello scontrino medio. Nel 2009 saranno in crescita prodotti e assicurazioni; in calo invece viaggi, ticketing, ricariche e C2c. Ma l'Italia avrà tassi di crescita superiori all'Europa e agli Stati Uniti...

L’e-commerce B2C archivia il 2008 con un +18% (5,9 miliardi di euro), mentre nel 2009 dovrebbe restare stazionario. Stando ai dati del primo trimestre cresceranno prodotti e assicurazioni. Caleranno invece di qualche punto percentuale i Viaggi e servizi vari come il ticketing, il c2c, le ricariche e così via.Si registra un aumento degli ordini in ogni settore (+10%) , ma un calo dello scontrino medio che in alcuni casi porta a risultati negativi, nonostante la maggiore domanda da parte dei consumatori.

È fisiologico dunque che nella crisi attuale i tagli colpiscano le spese superflue come le vacanze. Il dato positivo è la forte crescita della vendita di prodotti, dimostrazione che le ultime resistenze verso il canale stanno allentandosi. Buon segno è ancxhe l’aumento del numero dei compratori (almeno una volta in assoluto) che nel 2008 sono diventati oltre 5.300.000, oltrepassando un rialzo di 100.000 unità rispetto allo scorso anno. Ma l'e-commerce si evolve con il 68% degli intervistati intenzionato ad utilizzare la rete per informarsi in futuro prima di acquistare. È cresciuto notevolmente il tempo passato in rete negli ultimi 12 mesi (+527%).

A trainare la crescita sono: la marca , la fama del sito, la presenza di canali tradizionali oltre a quelli online e anche sempre di più il passaparola, gruppi di discussione, blog e social network.

Nel raffronto con l'Europa, l'Italia non sfigura, anzi: l'Italia corre più degli Usa e il valore dell’e-commerce B2C italiano rispetto al resto dell’Europa occidentale rappresenta oggi il 3% (5,914 miliardi di euro su un totale di 130 miliardi di euro). Ma entro il 2011 con stime fino a 260 miliardi di euro si prevedono tassi di crescita per l’Italia superiori a tutti gli altri paesi europei e a quello degli Stati Uniti (180 miliardi di euro). Se infatti il valore di Francia, Germania e UK è del 70%, nei prossimi due anni e mezzo l’Italia crescerà del 30%, contro il 25% della Francia, il 20% della Germania e il 10-15% del Regno Unito. Prerogativa al commercio on line è ovviamente la connessione internet: in Europa è il Belgio a detenere il primato con il 98% della popolazione in rete (banda larga) e con l’Italia al 52%. A oggi solo Russia e Serbia sono sotto la media europea, entro il 2010 oltre il 50% delle famiglie dovrebbero essere collegate a internet con 15 ore settimanali di connessione per ogni singolo utente.

Oggi gli acquirenti online europei sono 150 milioni. In Italia gli e-buyer sono circa l’11% dei cyber-navigatori, molto al di sotto della media europea.

"Da quanto emerge dall’analisi dal nostro osservatorio – ha commentato Alessandro Perego, Responsabile Scientifico osservatorio B2C della School of Management del Politecnico di Milano - nel 2008 l’e-commerce B2C è cresciuto in Italia complessivamente del 18%, con un +50% per l’abbigliamento, +27 per editoria, musica e audiovisivi, +21% per il turismo, +16% per le assicurazioni e +14% per l’informatica e l’elettronica. In termini percentuali è sempre il turismo ad avere la quota maggiore toccando, da solo, il 55% delle vendite (3.227 milioni di euro) e dove solo la categoria “altro” (ticketing, ricariche, c2c, collezionabili, etc.) sfonda le due cifre con un 21% sul totale e con crescita rispetto al 2007 del 6% (1.246 milioni di euro contro i 544 milioni di euro di informatica ed elettronica, 451 milioni delle assicurazioni, 259 di abbigliamento e 130 di editoria, musica e audiovisivi).Sempre nel 2008 i servizi hanno rappresentato ben il 68% del mercato (turismo, assicurazioni, “altro”) mentre il valore medio degli ordini è restato invariato passando dai 247 euro del 2007 a 248 euro.”

E conclude: "La novità principale per una previsione a fine 2009 non è data né da un fatturato dell’e-commerce che dovrebbe restare stabile (5.938 milioni di euro, +0,4%), né dal valore dei servizi e del turismo (stabili rispettivamente al 68% e a oltre il 50%), quanto dalla crescita (10%) degli ordini in tutti i settori e dalla diminuzione del valore medio dello scontrino – dovuta soprattutto al calo del settore turistico – da 248 a 224 euro. Mentre nei soli comparti dei prodotti la crescita degli ordini sale dell’11% per un valore di 8,5 milioni di euro nel primo trimestre 2009 e il valore dello scontrino resta invariato (da 129 a 132 euro, +1%), anche nel turismo si registra un aumento dei volumi (11,6 milioni di euro, +7%) ma una netta diminuzione dello scontrino medio (-10%, da 299 a 272 euro). Il 50% del campione intervistato (principali operatori che coprono tra l’80% e il 95% del fatturato di ogni comparto) si aspetta nel 2009 una crescita di fatturato pari ad almeno il 20%, mentre 8 intervistati su 10 prevedono comunque un segno positivo. E sempre del 20% dovrebbe crescere il valore delle vendite all’estero, passando da 847 a 1.008 milioni di euro.”
florin88
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