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Multa a eBay per 80mila euro dall'Antitrust italiano. I motivi.
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Multa a eBay per 80mila euro dall'Antitrust italiano. I motivi.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comminato a eBay una sanzione di 80.000 euro per una pratica commerciale scorretta relativa a una promozione avviata nell’ottobre del 2007.
All’epoca, il sito di aste on line aveva diffuso alcuni messaggi pubblicitari inviati tramite email e presenti anche sul portale, nei quali si invitava gli utenti a partecipare alla promozione «Se non provi, non guadagni! Dal 18 al 22 ottobre metti in vendita gratis fino a 3 oggetti». La promozione, spiega l’Antitrust, garantiva ai sottoscrittori la possibilità di mettere in vendita sul sito di eBay fino a 3 oggetti gratuitamente, ovvero senza pagare l’ordinaria tariffa d’inserzione.
In realtà, le inserzioni pubblicizzate non erano affatto gratuite. Nei messaggi promozionali, infatti, non veniva in alcun modo indicata la circostanza per cui le tariffe sarebbero state fatturate regolarmente e riaccreditate sull’account eBay del venditore successivamente alla fruizione della promozione. Secondo l’Antitrust, eBay si è resa responsabile di pratica commerciale scorretta e ingannevole, in quando nella fase promozionale non veniva portato chiaramente a conoscenza del consumatore il sistema di addebito/riaccredito della tariffa di inserzione.
L’Authority, inoltre, spiega che il concetto di gratuità e quello di rimborso non sono sinonimi né tanto meno possono essere considerati equivalenti dal punto di vista sostanziale. Il primo, infatti, si caratterizza per la totale mancanza di corrispettivo a fronte di una prestazione, mentre il secondo per un esborso di denaro successivamente restituito.
All’epoca, il sito di aste on line aveva diffuso alcuni messaggi pubblicitari inviati tramite email e presenti anche sul portale, nei quali si invitava gli utenti a partecipare alla promozione «Se non provi, non guadagni! Dal 18 al 22 ottobre metti in vendita gratis fino a 3 oggetti». La promozione, spiega l’Antitrust, garantiva ai sottoscrittori la possibilità di mettere in vendita sul sito di eBay fino a 3 oggetti gratuitamente, ovvero senza pagare l’ordinaria tariffa d’inserzione.
In realtà, le inserzioni pubblicizzate non erano affatto gratuite. Nei messaggi promozionali, infatti, non veniva in alcun modo indicata la circostanza per cui le tariffe sarebbero state fatturate regolarmente e riaccreditate sull’account eBay del venditore successivamente alla fruizione della promozione. Secondo l’Antitrust, eBay si è resa responsabile di pratica commerciale scorretta e ingannevole, in quando nella fase promozionale non veniva portato chiaramente a conoscenza del consumatore il sistema di addebito/riaccredito della tariffa di inserzione.
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