Internet in Italia e nuova struttura in fibra ottica: la farà Telecom ma dove e quando ci vorrà???

Telecom Italia si dice pronta a investire nella realizzazione di una nuova rete per la banda larga, ma solo quando riterrà che i clienti siano disposti a pagarla.

Telecom Italia non vuol sentir parlare dello scorporo, una delle soluzioni proposte anche da Francesco Caio nel suo rapporto sullo stato delle infrastrutture italiane e sugli interventi necessari per la realizzazione di una rete di nuova generazione.

Niente modello olandese, dunque. La situazione nei Paesi Bassi, ha dichiarato a Reuters Oscar Cicchetti, responsabile Telecom del mercato domestico, è completamente differente, anche per motivi storici. In Italia, spiega il manager, non ci sono i presupposti per seguire l’esempio del provider KPN, che controlla il 41% di una joint-venture formata da azionisti pubblici e privati. Parole che non significano, però, l’abbandono della realizzazione di una NGN. Cicchetti ribadisce, anzi, che la New Generation Network rappresenta per gli operatori telefonici un’area di business molto importante, ma nel medio e lungo termine. Il suo sviluppo deve essere prima di tutto in linea con il mercato. Mancano, a giudizio di Cicchetti, le killer applications, che richiedono la velocità ottenibile con la fibra. Di conseguenza, ragiona il manager Telecom Italia, i clienti non sono disposti a pagare un premium price, un prezzo aggiuntivo per servizi che non ci sono ancora.

Solo quando il mercato sarà maturo, la NGN diventerà una priorità a breve termine. E questo, conclude Cicchetti, succederà gradualmente, anno dopo anno. La nuova rete, insomma, si farà, ma solo quando Telecom Italia riterrà che i clienti siano disposti a pagarla. Il Rapporto Caio, però, sottolinea l’urgenza di interventi in tal senso, pena l’esclusione dell’Italia dai paesi tecnologicamente più avanzati.