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Decreto Romani : via le censure Internet
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Decreto Romani : via le censure Internet
Il sì della Commissione Lavori Pubblici del Senato al Decreto Romani, proposto con alcune modifiche sostanziali, derivanti da un
rapporto costruttivo tra le parti governative e l’opposizione.
Lo scopo del Decreto è quello di recepire la direttiva europea in merito alla regolamentazione di Internet e della televisione.
Il dialogo con le forze dell’opposizione ha portato a sventare il
pericolo, da molti evidenziato, che la prima versione del Decreto
potesse tentare di mettere un bavaglio alla Rete. Come ha spiegato il relatore Alessio Butti (PDL), in questa versione definitiva vengono infatti lasciati fuori dall’oggetto a cui si applica la normativa i blog, i giornali on line, le riviste elettroniche, i video amatoriali e i motori di ricerca.
Anche i provider tirano un sospiro di sollievo, dal momento che il Decreto li assolve da ogni responsabilità per i contenuti che circolano su Internet. La responsabilità per questi è di chi li immette in Rete con il ruolo di editore e non di chi semplicemente offre le infrastrutture per la loro veicolazione. Inoltre i nuovi siti Web dovranno essere autorizzati direttamente dall’Agcom – e non dal Ministero, come si era ventilato in una delle prime bozze del
Decreto – solo dopo la messa on line del sito stesso. Evitato quindi il pericolo di una censura preventiva delle attività di pubblicazione on line.
Il mondo televisivo vedrà introdurre delle novità significative per
quanto riguarda l’ambito del Local Channel Numbering (LCN), il metodo di assegnazione dei canali della televisione digitale terrestre. In questo senso sarà l’Authority a definire i criteri sui numeri e a questo proposito è già stata avviata un’indagine sulla situazione attuale. L’assegnazione specifica dei numeri sul telecomando toccherà invece al ministero, che potrà anche revocare la licenza a trasmettere per un periodo fino a due anni alle emittenti che non seguiranno le disposizioni.
FONTE: http://www.webmasterpoint.org/news/decreto-romani-modificato-via-censure-internet-e-richieste-autorizzazione-preventiva_p35411.html
rapporto costruttivo tra le parti governative e l’opposizione.
Lo scopo del Decreto è quello di recepire la direttiva europea in merito alla regolamentazione di Internet e della televisione.
Il dialogo con le forze dell’opposizione ha portato a sventare il
pericolo, da molti evidenziato, che la prima versione del Decreto
potesse tentare di mettere un bavaglio alla Rete. Come ha spiegato il relatore Alessio Butti (PDL), in questa versione definitiva vengono infatti lasciati fuori dall’oggetto a cui si applica la normativa i blog, i giornali on line, le riviste elettroniche, i video amatoriali e i motori di ricerca.
Anche i provider tirano un sospiro di sollievo, dal momento che il Decreto li assolve da ogni responsabilità per i contenuti che circolano su Internet. La responsabilità per questi è di chi li immette in Rete con il ruolo di editore e non di chi semplicemente offre le infrastrutture per la loro veicolazione. Inoltre i nuovi siti Web dovranno essere autorizzati direttamente dall’Agcom – e non dal Ministero, come si era ventilato in una delle prime bozze del
Decreto – solo dopo la messa on line del sito stesso. Evitato quindi il pericolo di una censura preventiva delle attività di pubblicazione on line.
Il mondo televisivo vedrà introdurre delle novità significative per
quanto riguarda l’ambito del Local Channel Numbering (LCN), il metodo di assegnazione dei canali della televisione digitale terrestre. In questo senso sarà l’Authority a definire i criteri sui numeri e a questo proposito è già stata avviata un’indagine sulla situazione attuale. L’assegnazione specifica dei numeri sul telecomando toccherà invece al ministero, che potrà anche revocare la licenza a trasmettere per un periodo fino a due anni alle emittenti che non seguiranno le disposizioni.
FONTE: http://www.webmasterpoint.org/news/decreto-romani-modificato-via-censure-internet-e-richieste-autorizzazione-preventiva_p35411.html
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