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"Sedici morti in Italia per l'influenza A e non c'è nessun caso Campania"

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021109

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"Sedici morti in Italia per l'influenza A e non c'è nessun caso Campania" Empty "Sedici morti in Italia per l'influenza A e non c'è nessun caso Campania"




La mortalità dell'influenza A in Italia è la metà di quella registrata
in Europa e non c'è nessun caso Campania. Lo ha detto il viceministro
alla Salute Ferruccio Fazio in una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Fazio ha illustrato i termini della campagna di vaccinazione e ha
rassicurato: "Il numero delle vittime è molto più basso di quello
dell'influenza stagionale".




Le vittime. "Sono 16 i morti e 30 attualmente i casi ospedalizzati", ha precisato Fazio, parlando prima che fosse reso noto il decesso della bambina di Bolzano
ricoverata a Innsbruck. "Da domani, viste le esigenze della stampa - ha
assicurato il viceministro - il numero delle vittime e i casi gravi
saranno sul sito del ministero".




In Europa.
Fazio ha poi sottolineato che nel nostro Paese i decessi sono molto
meno che nel resto d'Europa: "In Francia 44 vittime, 137 in Gran
Bretagna, 63 in Spagna. In Europa sono 317 su 500 milioni di abitanti,
un'incidenza di 0,062 per 100.000, mentre in Italia la media è 0,027
per centomila, quindi la metà".



Tutte le vittime italiane, "eccetto forse la donna di Messina",
soffrivano di malattie croniche, ha ricordato il viceministro ,
ribadendo la necessità "di vaccinare proprio queste categorie a
rischio" e invitando comunque "a evitare allarmismi perché questo virus
è lieve".



"Siamo in pandemia influenzale, questa è una influenza. Come è noto le
influenze sono malattie contagiose che provocano anche vittime, quindi
è normale che ce ne siano", ha proseguito ricordando che "l'anno scorso
la stagionale ha fatto 8mila morti".




"Donne in gravidanza si vaccinino".
"E' stato osservato - ha spiegato Fazio - che le donne in gravidanza
hanno un rischio quattro volte superiore alle altre persone di
sviluppare i sintomi di questa influenza. In Spagna sono morte diverse
donne in gravidanza. Perciò abbiamo inserito le donne incinte dal terzo
mese in poi tra le prime categorie da vaccinare".









Una volta vaccinate contro l'influenza A le categorie a rischio e i
servizi essenziali toccherà ai bambini e i giovani da 6 mesi a 27 anni
di età: questa seconda tranche di vaccinazioni "partirà entro l'ultimo
mese dell'anno".




Bambini.
La nuova influenza "colpisce i bambini più di quanto non li colpisca la
stagionale, perché è un ceppo virale completamente nuovo che non trova
ricorda immunitari nei bambini, mentre le persone anziane sono state
esposte in passato a virus simili", ha detto il viceministro spiegando
che al momento "solo il 3% delle persone colpite ha più di 65 anni".
"Il motivo per cui li vogliamo vaccinare non è che sono a rischio, ma
che sono i moltiplicatori della pandemia. Mi auguro che riusciremo a
farlo entro la fine dell'anno. Probabilmente lo faremo nell'ultimo mese
dell'anno".




Entro fine novembre 6 milioni di vaccini.
"Abbiamo iniziato per primi in Europa la vaccinazione - ha detto Fazio
- ma una casa farmaceutica non può produrre le dosi necessarie tutte
insieme. Al 30 ottobre tutte le regioni avevano ricevuto una quota di
vaccini, un milione di dosi totali. Si arriverà a due milioni alla fine
della prossima settimana e a sei milioni a fine novembre". Giovedì
prossimo in Conferenza Stato-Regioni si toccherà anche il punto della
strategia vaccinale, strategia, ha ricordato Fazio, "che è stata
elaborata di concerto con le Regioni stesse". Il viceministro ha
aggiunto che varrà data "una quota extra di vaccino alle tendopoli
dell'Abruzzo".




"Non intasare gli ospedali".
L'influenza A è "lieve - ha detto Fazio - fa poche vittime e con
sintomi leggeri. Ci raccomandiamo alla popolazione affinché non vada ai
Pronto Soccorso e agli ospedali ma contatti il medico di medicina
generale che li avvierà in ospedale solo in presenza di sintomi
respiratori. Altrimenti intasiamo il sistema". Poi ha spiegato che "il
tampone viene fatto solo per i malati ospedalizzati. E non ha più una
finalità epidemiologica stretta. Non serve a contare i casi, ma a
studiare eventualmente l'evoluzione del virus".




"Picco ad inizio anno". "Prevediamo
il picco verso i primi dell'anno nuovo - ha affermato Fazio - Noi
vaccineremo lo stesso perché con l'anno nuovo è possibile che ci sia
nuova ondata, con l'autunno prossimo. Se finisce il picco, le persone
che hanno avuto influenza saranno al massimo il 15%-20%, e perciò può
tornare". "E' un problema comune a tutti il mondo - ha concluso Fazio -
Siamo tra gli Stati privilegiati, se penso al terzo mondo che si trova
senza vaccino".





Nessun caso Campania.
"Non c'è nessun caso Campania", ha detto Fazio lanciando un messaggio
tranquillizzante dopo i diversi casi di decesso in quella regione. "I
dati danno un'incidenza di 3,88 per mille abitanti - ha ricordato Fazio
- e di 12,6 in Campania. La Campania, forse perché ha fatto molto
freddo, ha decisamente più influenze delle altre regioni. Quindi un
numero di casi molto maggiore. Ciò nonostante l'incidenza della
letalità in Campania resta dello 0,1 per mille, 20 volte sotto la
stagionale". In ogni caso, ha annunciato Fazio, "ci stiamo attivando
per l'unità di crisi come mi ha chiesto l'assessore alla Sanità della
Campania, stiamo pensando a una persona molto esperta per aiutarli".
florin88
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