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Web, in 13mila per "Uccidiamo Berlusconi" Alfano: "Indagine sulla sicurezza del premier"

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Web, in 13mila per "Uccidiamo Berlusconi" Alfano: "Indagine sulla sicurezza del premier" Empty Web, in 13mila per "Uccidiamo Berlusconi" Alfano: "Indagine sulla sicurezza del premier"

Messaggio Da florin88 Mer Ott 21, 2009 10:12 pm

Tutto è partito da Shooting Silvio. Film del 2007 il cui
protagonista è Kurtz, giovane scrittore che decide di unire vita e
scrittura per realizzare il libro che ha in mente. Shooting Silvio, appunto. Uccidere il premier. E di recente il caso del segretario del circolo del Pd di Modena che aveva evocato su Facebook un killer per il premier.




Una storia che si ripete per "Uccidiamo Berlusconi",
un gruppo su Facebook, nato nel settembre del 2008, che oggi conta
oltre 13mila partecipanti. Per il ministro della Giustizia Angelino
Alfano non si tratta di uno scherzo: "Intervenga la magistratura. Ho
chiesto un'inchiesta sulla sicurezza del premier". E la Procura di Roma
apre un fascicolo con l'ipotesi di minacce gravi alla sicurezza di
Berlusconi.



Un gesto "leggero"? Uno scherzo di pessimo gusto? Di sicuro ci sono le
parole messe in calce alla tabella nella quale si forniscono le
indicazioni sulle finalità del gruppo e sulla modalità di
partecipazione. L'amministratore scrive: "Oggi in data 12 ottobre 2009
prendo la direzione del gruppo abbandonato dalla precedente
amministrazione e non potendo cambiarne il nome, dichiaro questo un
gruppo di affermazioni bizzarre. Personalmente non voglio uccidere
realmente nessuno, non voglio incitare nessuno a violare la legge".
Certo, nessuno definirebbe "Uccidere Berlusconi" solo un'affermazione
bizzarra e "non voler uccidere realmente nessuno" è una giustificazione
che ha poco a che vedere con le regole della dialettica politica e con
il vivere civile.










E questa è una percezione diffusa soprattutto tra chi a questo gruppo
si iscrive. "Un gruppo del genere può solo crearlo chi alleva vipere,
chi ha la cultura dell'odio e chi trova nell'avversario sempre e
comunque un nemico". E ancora: "Berlusconi non mi è simpatico. Non per
questo mi permetto di offendere o minacciare nessuno come a malincuore
noto in questo gruppo". C'è chi si spinge a definirlo come "un ramo
sovversivo della rete".



Definizioni a cui arriva qualche risposta: "Sono in questo gruppo da
mesi e non ho mai letto reali pianificazioni di attentati o altro di
quello che immagini.. questa è una simpatica goliardata". Alcuni
commenti sono agghiaccianti: "500mila euro e mi offro volontario come
killer", oppure "io invece dico senza mezze parole: lo vorrei morto
perché sta rovinando il Paese". C'è chi immagina rapimenti: "Un anonimo
autocarro alle quattro di mattina, il prelievo, e poi nulla", e chi
dice: "personalmente non voglio che venga ucciso. Deve vivere fino a
100 anni, marcendo fra processi, pentiti mafiosi che lo accusano,
insulti e minacce". E c'è anche un appello ad Obama: "Sono certo che la
sperimentazione del nucleare è attiva ed affinata, potrebbe incaricare
uno dei suoi generale di dar ordine di inviare una piccolissima testata
nucleare nella casa di silvietto? Grazie".



La reazione è fatta di commenti che elogiano incondizionatamente il
premier: si va da "ci ha regalato la prima formazione politica
anglosassone della storia italiana", al tormentone "meno male che
Silvio c'è", fino a "Berlusconi ha saputo rappresentare la borghesia
italiana".




Ma su Facebook ormai partita anche la vendetta. C'è infatti anche
"Uccidiamo chi vuole uccidere Berlusconi", un gruppo nato con
l'esplicita volontà di combattere l'altro.




Il social network non è nuovo a simili manifestazioni. Più di 500
gruppi iniziano per "Uccidiamo". Si va dalla politica, Bassolino, ai
personaggi dello spettacolo, Mughini e Chuck Norris, per finire ai
cartoni animati, Hello Kitty e Doraemon.




Il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza, che si è tenuto oggi
al Viminale, sta valutando con molta attenzione la sicurezza del
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Lo ha rivelato il ministro
della Giustizia Angelino Alfano, a margine di un convegno organizzato
dal Notariato a Venezia: "C'è un tema grande di sicurezza che riguarda
la persona del presidente del Consiglio affrontato nel corso del
comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto
al Viminale". Il ministro ha poi aggiunto, commentando il gruppo
"Uccidiamo Berlusconi": "Mi aspetto che la magistratura faccia il
proprio dovere indagando, perseguendo e trovando coloro i quali
inneggiado all'odio e all'omicidio commettono un reato penale".







L'indagine della Procura di Roma
- Minacce gravi. Questa l'ipotesi di reato del fascicolo aperto dalla
Procura di Roma e che si riferisce al gruppo "Uccidiamo Berlusconi".
Dopo l'analisi dei post del gruppo non è escluso che la Procura possa
prendere in considerazione anche il reato di istigazione a delinquere.
Inoltre, potrebbero esere adottate misure cautelari come l'oscuramento
della pagina Facebook.
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