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Tassa su provider ed utenti in favore dei siti di informazione. Molti punti da chiarire
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Tassa su provider ed utenti in favore dei siti di informazione. Molti punti da chiarire
In Italia, le autorità di garanzie e il legislatore devono studiare
come consentire ai produttori d’informazione di qualità di continuare
ad operare in un contesto in cui il passaggio dei giornali al web ha
ampliato l’audience ma sta diminuendo i fatturati. Parola di Carlo De
Benedetti, presidente del gruppo L’Espresso, intervenuto sulle pagine
de Il Sole 24 Ore.
L’ingegnere ha una proposta: utilizzare meccanismi di sussidio analoghi a quanto sta avvenendo nel passaggio dall’analogico al digitale terrestre
nel settore televisivo. Il meccanismo, scrive De Benedetti, potrebbe
essere simile a quello utilizzato per le politiche di sostegno alle
energie rinnovabili, dove l’interesse generale giustifica un prelievo
proporzionale sulla bolletta energetica. Traghettando il concetto
nell’ambito dell’editoria on line, l’ingegnere propone un analogo
prelievo sulla bolletta della connettività, a prescindere
dall'utilizzo, da parte del singolo, di contenuti informativi durante
la propria navigazione.
Oppure, anzi, meglio, compensare la quota del valore creato a
vantaggio degli operatori di telefonia girando agli editori una piccola
parte di quanto pagano gli utilizzatori per l’ADSL o per la connessione
in mobilità. In poche parole, una sorta di tassa ai provider.
Nel consigliare di leggere per intero l’intervento di De Benedetti,
ci limitiamo per ora a rilevare che la proposta, se applicata, potrebbe
generare un effetto a catena penalizzante per gli utenti finali, sui
quali, inevitabilmente, finirebbero per rifarsi gli ISP per bilanciare
le perdite dovute alla tassa. I punti da discutere sarebbero molti.
Suggeriamo, per esempio, di leggere l’opinione di Stefano Quintarelli.
come consentire ai produttori d’informazione di qualità di continuare
ad operare in un contesto in cui il passaggio dei giornali al web ha
ampliato l’audience ma sta diminuendo i fatturati. Parola di Carlo De
Benedetti, presidente del gruppo L’Espresso, intervenuto sulle pagine
de Il Sole 24 Ore.
L’ingegnere ha una proposta: utilizzare meccanismi di sussidio analoghi a quanto sta avvenendo nel passaggio dall’analogico al digitale terrestre
nel settore televisivo. Il meccanismo, scrive De Benedetti, potrebbe
essere simile a quello utilizzato per le politiche di sostegno alle
energie rinnovabili, dove l’interesse generale giustifica un prelievo
proporzionale sulla bolletta energetica. Traghettando il concetto
nell’ambito dell’editoria on line, l’ingegnere propone un analogo
prelievo sulla bolletta della connettività, a prescindere
dall'utilizzo, da parte del singolo, di contenuti informativi durante
la propria navigazione.
Oppure, anzi, meglio, compensare la quota del valore creato a
vantaggio degli operatori di telefonia girando agli editori una piccola
parte di quanto pagano gli utilizzatori per l’ADSL o per la connessione
in mobilità. In poche parole, una sorta di tassa ai provider.
Nel consigliare di leggere per intero l’intervento di De Benedetti,
ci limitiamo per ora a rilevare che la proposta, se applicata, potrebbe
generare un effetto a catena penalizzante per gli utenti finali, sui
quali, inevitabilmente, finirebbero per rifarsi gli ISP per bilanciare
le perdite dovute alla tassa. I punti da discutere sarebbero molti.
Suggeriamo, per esempio, di leggere l’opinione di Stefano Quintarelli.
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