Un’altra denuncia contro eBay da parte di Niklas Zennstrom e Janus Friis, fondatori di Skype, che ora controllano Joltid LTD. Dopo quella presentata a un tribunale britannico nella quale Zennstrom e Friis hanno accusato eBay di aver violato le regole di licenza per l’uso della tecnologia utilizzata su Skype, la nuova causa, promossa dinanzi alla Corte distrettuale del Nord California, riguarda l’accusa di violazione di copyright e coinvolge anche la cordata di imprenditori pronti a rilevare il 65% della proprietà.

Secondo Joltid, Skype, e quindi eBay, avrebbe utilizzato la tecnologia peer-to-peer sviluppata da Zennstrom e Friis senza autorizzazione e reso disponibile il codice sorgente del software peer-to-peer a terze parti. Joltid ha chiesto un risarcimento di 75 milioni di dollari al giorno e la sospensione del servizio offerto da Skype.

Una nuova vertenza, dunque, che rischia di complicare l’operazione di acquisizione da parte della cordata di imprese interessate a Skype, operazione che deve ancora essere finalizzata. Aldilà dei nuovi ostacoli che eBay si trova a dover affrontare per cedere un servizio che non è mai riuscita a integrare appieno con il suo core business, i due procedimenti legali in corso potrebbero comportare la sospensione di uno strumento utilizzato da milioni di netizen.

Se poi consideriamo anche l’arrivo di servizi VoIP su Facebook e Twitter, il futuro di Skype appare ancora più incerto.