Salve carissimi lettori, eccomi ritornato anche in questa parte del nostro progetto per aggiungere un nuovo post su cui vorrei discutere con voi. Con questo articolo non mi propongo di creare il panico e neanche di chiamare in causa la fine del mondo o cose simili. Voglio semplicemente portare alla vostra attenzione dell'esistenza di una cosa che sicuramente molti di voi ignorano l'esistenza e forse mai ne hanno sentito parlare.

Oggi voglio parlarvi del Doomsday Clock, l'orologio dell'apocalisse, nato nel 1947. Si tratta di un orologio simbolico che vuole misurare il rischio — reale — di una possibile guerra atomica.

E oggi segna una una realtà bruttissima, cioè che mancherebbero solo 5 minuti alla fine del mondo. No, questa volta non c'entrano i Maya, ma gli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell'Università di Chicago.

Nato subito dopo la seconda guerra mondiale — in seguito al lancio dei due primi ordigni atomici, su Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (8 agosto) - questo orologio scandisce i rapporti internazionali, ovviamente con un occhio di riguardo verso gli Stati Uniti. E ieri è arrivato l'annuncio da parte del BAS che le lancette sono state spostate in avanti di un minuto, a soli cinque minuti dalla mezzanotte. Cioè dall'Apocalisse.

La prima apparizione del Doomsday Clock risale al giugno del 1947, quando il cofondatore del Bulletin of the Atomic Scientists, Hyman Goldsmith, decise di dedicare la prima pagina della rivista proprio a questo orologio virtuale. Nato per misurare il rischio di una guerra atomica - tema centrale nel dopoguerra e, in realtà, in tutto il secolo scorso - dal 2007 esso ha allargato il proprio raggio d'azione: nel suo scandire sono computati i rischi che la Terra corre in generale, con un occhio al clima e allo sviluppo tecnologico.

Al suo primo rintocco, nel 1947, il Doomsday Clock segnava le 23.53: eravamo quindi a sette minuti dall'apocalisse. Nel suo oltre mezzo secolo di vita, però, l'orologio è stato spostato diverse volte. Nel 1953, nel pieno dei test nucleari di USA e URSS, la lancetta arrivò a due minuti dalla tragedia, orario che rimase tale fino al 1960. Il mondo, secondo il Bulletin of the Atomic Scientists, toccò il momento più sicuro nel 1991, quando le due superpotenze mondiali siglarono gli accordi per il disarmo nucleare.



Come detto, però, negli ultimi tempi il pericolo atomico non è più il valore cardine nell'analisi dell'orologio dell'Apocalisse, anche se i due momenti più "pericolosi" rappresentati dal Doomsday Clock sono stati nel 1998 la crisi atomica tra Pakistan e India e nel 2007, quando le lancette segnarono le 23.55 di fronte ai test nucleari nordcoreani.

Il 10 gennaio 2012 l'orologio è tornato a segnare cinque minuti alla mezzanotte. Ecco come gli scienziati del Bulletin spiegano questa scelta: "Sono cinque minuti alla mezzanotte. Due anni fa (quando l'orologio venne spostato dai 5 ai 6 minuti all'apocalisse, ndr.) sembrava che i leader mondiali potessero veramente contrastare i pericoli globali. In molti casi, invece, questo trend non è continuato o, addirittura, si è invertito. Per questo motivo il Bulletin of the Atomic Schientist ha spostato le lancette in avanti di un minuto, ritornando all'orario del 2007".

I motivi di questo passo avanti sono diversi. Secondo il BAS, infatti, i leader mondiali non hanno fatto abbastanza per ridurre gli armamenti nucleari, sono cresciuti i rischi di conflitti atomici regionali e, soprattutto, non è stato fatto nulla per combattere i cambiamenti climatici.