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Google in tilt per 40 minuti ricerche e news fuori uso
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Google in tilt per 40 minuti ricerche e news fuori uso
Google, il motore più utilizzato al mondo, è rimasto fuori uso per circa 40 minuti, mettendo in allarme la rete. Tentando di eseguire una qualunque ricerca sul sito di Mountain View, sia in Italia che negli altri paesi, ogni risultato veniva indicato come potenzialmente dannoso e, se si decideva di proseguire comunque, l'utente veniva indirizzato a una pagina che lo invitava a riprovare più tardi perché il sito poteva presentare del malware, cioè dei software dannosi per il computer. Problemi ci sono stati anche per il sito delle news.
L'errore. Per impedire l'accesso a siti "sospetti", Google adotta da anni un sistema di diagnostica che avverte gli utenti sui possibili rischi che corrono navigando in questi spazi web. Oltre ad avvertire il navigatore, il motore di ricerca blocca l'accesso diretto al sito, costringendo chi sia proprio convinto della sua scelta a scrivere direttamente sulla barra di navigazione del browser l'Url del sito in questione. Nei 40 minuti di problemi, che verranno ricordati come i peggiori nella pur breve storia del motore di Mountain View, ogni pagina web è stata erroneamente considerata infetta, rendendola di fatto irraggiungibile da Google.
Di più, le spiegazioni offerte dal motore di ricerca sulla pagina di diagnostica (http://www.stopbadware.org/), a causa della contemporanea richiesta di milioni di utenti da tutto il mondo, sono andate fuori uso, lasciando nel dubbio sul da farsi tutti coloro che hanno eseguito una query.
Le cause. Dopo alcune ore di silenzio, il motore di ricerca ha spiegato, con un post sul blog ufficiale firmato dalla vice presidente Marissa Mayer (http://googleblog.blogspot.com/2009/01/this-site-may-harm-your-computer-on.html), le cause del bug. Nessun problema con gli algoritmi, bensì un semplice errore umano. Il motore di ricerca lavora infatti insieme a un ente no-profit, il già citato stopbadware, i cui dipendenti compilano delle lunghe liste di siti pericolosi, in base alle segnalazioni di varie fonti. L'ultimo aggiornamento di questa lista, ricevuto in mattinata (nel pomeriggio in Italia), non è stato correttamente processato e ha portato il motore a considerare tutti i siti come potenzialmente pericolosi, invece di limitarsi a quelli segnalati da stopbadware. Il momentaneo "guasto" che ha investito il motore di ricerca non ha interessato i tanti altri servizi del sito come Gmail o i Gruppi. Le News erano invece già state al centro di alcune segnalazioni da parte di utenti americani nei giorni scorsi, che lamentavano difficoltà nell'accesso, e prontamente sistemate.
La rete. In pochi secondi la notizia ha fatto il giro del mondo e sul servizio di microblogging Twitter, (http://search.twitter.com/search?q=google) centinaia di utenti hanno segnalato lo stesso problema da ogni parte del pianeta. Adesso che il problema è stato risolto si attendono le spiegazioni ufficiali dal Googleplex e già iniziano i processi a "Big G", per la prima volta mostratasi debole nel suo core business.
Google in tilt per 40 minuti ricerche e news fuori uso :: Commenti
Re: Google in tilt per 40 minuti ricerche e news fuori uso
Ora sembra essere tutto chiarito, ma sabato 31 gennaio, quando per circa mezz’ora Google ha indicato qualsiasi sito come potenzialmente pericoloso per l’utente, in Rete si è diffuso il panico.
Si è trattato di un errore umano, ha spiegato Marissa Mayer sul blog ufficiale di BigG. Il motore di ricerca più famoso e utilizzato al mondo aggiorna periodicamente le blacklist che sono gestite in collaborazione con Stopbadware.org. Ebbene, sabato qualcuno si è sbagliato e così il sistema ha finito per segnalare come pericolosi tutti i siti Internet. Proprio tutti.
In pratica, per circa mezz’ora, i netizen che si affidano quotidianamente a Google, si sono fermati di fronte alla scritta «Questo sito potrebbe arrecare danni al tuo computer». Il problema è stato risolto e anche Google Italia si è scusata con gli utenti. Ma, ripetiamo, in quei 30 minuti si è creato il panico e subito hanno iniziato a circolare in Rete ipotesi e speculazioni. C’è chi ha parlato di un attacco informatico a Google, chi di un’epidemia virale che non aveva risparmiato Mountain View, chi, più cautamente, ha ipotizzato una possibile disfunzione del pagerank dovuta al periodico aggiornamento della formula che determina l’ordine dei risultati delle ricerche.
Un errore umano può capitare. E le conseguenze, di per sé, non sono state gravi. Google è stata rapidissima a riparare il danno. Ciò che colpisce maggiormente della notizia riguarda la reazione dei netizen in tutto il mondo, che potremmo definire quasi un’ondata di isteria globale.
Lo spiega bene Maassimo Mantellini su Punto Informatico, quando scrive che si è trattato di «un episodio capace di segnalare gli straordinari imbambolamenti di una generazione che senza Google si ritrova improvvisamente perduta». La maggior parte delle ipotesi apparivano catastrofiche, tranne alcuni ragionamenti di buon senso. Quasi nessuno ha pensato di utilizzare le alternative che pur esistono, ovvero gli altri motori di ricerca. Forse, pur dovendo riparare i danni e scusarsi per l’errore, a Google la reazione dei netizen potrebbe persino aver fatto piacere: in fondo, è la dimostrazione della pervasività del suo motore di ricerca e della quasi totale identificazione del web con quanto viene segnalato nelle query del search engine. Era in tilt Google, sembrava in tilt tutta la Rete.
Si è trattato di un errore umano, ha spiegato Marissa Mayer sul blog ufficiale di BigG. Il motore di ricerca più famoso e utilizzato al mondo aggiorna periodicamente le blacklist che sono gestite in collaborazione con Stopbadware.org. Ebbene, sabato qualcuno si è sbagliato e così il sistema ha finito per segnalare come pericolosi tutti i siti Internet. Proprio tutti.
In pratica, per circa mezz’ora, i netizen che si affidano quotidianamente a Google, si sono fermati di fronte alla scritta «Questo sito potrebbe arrecare danni al tuo computer». Il problema è stato risolto e anche Google Italia si è scusata con gli utenti. Ma, ripetiamo, in quei 30 minuti si è creato il panico e subito hanno iniziato a circolare in Rete ipotesi e speculazioni. C’è chi ha parlato di un attacco informatico a Google, chi di un’epidemia virale che non aveva risparmiato Mountain View, chi, più cautamente, ha ipotizzato una possibile disfunzione del pagerank dovuta al periodico aggiornamento della formula che determina l’ordine dei risultati delle ricerche.
Un errore umano può capitare. E le conseguenze, di per sé, non sono state gravi. Google è stata rapidissima a riparare il danno. Ciò che colpisce maggiormente della notizia riguarda la reazione dei netizen in tutto il mondo, che potremmo definire quasi un’ondata di isteria globale.
Lo spiega bene Maassimo Mantellini su Punto Informatico, quando scrive che si è trattato di «un episodio capace di segnalare gli straordinari imbambolamenti di una generazione che senza Google si ritrova improvvisamente perduta». La maggior parte delle ipotesi apparivano catastrofiche, tranne alcuni ragionamenti di buon senso. Quasi nessuno ha pensato di utilizzare le alternative che pur esistono, ovvero gli altri motori di ricerca. Forse, pur dovendo riparare i danni e scusarsi per l’errore, a Google la reazione dei netizen potrebbe persino aver fatto piacere: in fondo, è la dimostrazione della pervasività del suo motore di ricerca e della quasi totale identificazione del web con quanto viene segnalato nelle query del search engine. Era in tilt Google, sembrava in tilt tutta la Rete.
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