Offerte ADSL: prezzi in aumento se non si comprano altri servizi. E cala richiesta in Italia

I provider italiani puntano tutto sulle offerte in bundle, penalizzando le offerte di sola connettività Internet o la sola voce.

Puntare sulle offerte in bundle. È questa la tendenza degli operatori di telefonia e connettività. Sottrarre terreno alle offerte stand alone, che propongono solo la connessione ADSL a Internet o il servizio voce, e spingere i consumatori verso le proposte che legano le soluzioni di connettività a quelle per le chiamate telefoniche.

Gli operatori italiani stanno seguendo questa politica commerciale senza sbandierarla. Solo pochi giorni fa, Tele2 ha silenziosamente portato a 19,90 euro il canone mensile dell’offerta ADSL flat a 7 Megabit, aggiungendo l’obbligo di sottoscrivere l’attivazione del servizio di telefonia fissa. In precedenza, la cifra mensile per usufruire della soluzione flat di Tele2 era pari a 16,90 euro e l’attivazione del servizio voce era opzionale.

In maniera analoga, Tele2 ha eliminato anche i servizi voce flat stand alone, per i quali ora attiva anche l’ADSL a consumo. La stessa filosofia operativa è seguita da Wind, che alle offerte flat voce abbina l’ADSL senza canone, e ancora di più da Fastweb, da tempo impegnata nel proporre pacchetti quad-play (servizi broadband, mobile, TV e telefonia residenziale).

Sia in Italia che nel resto dell’Europa, la crescita della banda larga è in rallentamento. Nel Belpaese, inoltre, pesa anche la mancata diffusione dei PC nelle famiglie italiane, che impedisce, di fatto, di ampliare il bacino d’utenza dei servizi ADSL. Sono pochi, quindi, gli utenti potenziali per il broadband. Meglio, dicono i carrier, spingerli verso soluzioni abbinate che generino maggiori profitti. Insieme ai clienti già acquisiti.