Da sempre, le pietre di Stonehenge in Inghilterra, sono uno dei misteri che più affascinano. Osservatorio astronomico? Cimitero sacro? Luogo per rituali sacri? Nessuno lo sa con precisione, tanto che adesso ci si affida ai raggi laser.

Perché mai uomini dell'antichità, migliaia di anni fa, avrebbero eretto quelle enormi pietre, pesantissime, trascinandole da chilometri di lontananza, in mezzo alla pianura? Le più grandi pesano anche 50 tonnellate e furono trascinate per più di 30 chilometri. Altre, quelle più piccole, arrivano addirittura da 200 chilometri di distanza, dal Galles. Stonehenge rimane ad oggi un mistero. L'idea che fosse un osservatorio astronomico è data dal fatto che le pietre sono allineate con un significato particolare ai punti di solstizio ed equinozio. Oltre a essere una meta di turismo, Stonehenge negli anni è diventata luogo di pellegrinaggio di credenti in antichi rituali, da coloro che vogliono riavviare la tradizione pre-cristiana dei druidi, o gli appartenenti alla religione neopagana Wicca.

Recentemente si è ipotizzato che sulle grosse pietre ci siano vere e proprie raffigurazioni artistiche, fatto in realtà abbastanza comune per gli abitanti del neolitico. Nel 1993 fu eseguito uno studio usando un sistema particolare di fotografia, la foto-geometrica, che permette di visualizzare anche particolari di due centimetri di grandezza. Fu così che si ipotizzò la presenza di graffiti disegnati appositamente, secondo gli studiosi, dagli uomini antichi. Per approfondire l'argomento, si tenta adesso una pratica innovativa. Si useranno appositi raggi laser puntati sulle pietre che permettono di ingrandire anche porzioni grandi pochi millimetri ottenendone uno scanning completo in 3D. Così gli studiosi potranno dire con certezza se i segni sulle pietre sono opera di mani d'uomo e cercare di interpretarli. "Sono come dei manoscritti" sostiene uno studioso, "un manifesto di idee e di usanze che hanno segnato le vite della gente per millenni". Lo studio al laser dovrebbe concludersi alla fine del mese di marzo.

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