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Trasferire ADSL: problemi e ritardi per mancanza codice migrazione. Lettera di diffida a operatori
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Trasferire ADSL: problemi e ritardi per mancanza codice migrazione. Lettera di diffida a operatori
L'Autorità Garante nelle Comunicazioni è intervenuta contro i provider di connettività ADSL per via di ritardi nell'esecuzione della migrazione della linea da un operatore all'altro.
Dopo l’introduzione della portabilità ADSL, che prevede la possibilità di poter migrare linee ADSL da un operatore all’altro, i vari ISP italiani hanno cercato di trovare una soluzione condivisa per definire le modalità delle migrazioni. Sotto il profilo tecnico, la portability si compone di tre fasi: il cliente sottoscrive il contratto con il nuovo operatore (OLO Recipient); l’OLO Recipient contatta il vecchio operatore (OLO Donating) per verificare se la migrazione è possibile e che tipo di servizi è attivo; se tutte le risposte sono positive, il nuovo provider attiva le procedure necessarie per la migrazione. Per effettuare la procedura è necessario che l’utente richieda il codice di migrazione, la stringa alfanumerica di 18 caratteri, dove i primi 3 indicano il codice dell’operatore, i successivi 12 la risorsa tecnica da migrare e gli ultimi 3 un codice numerico.
Come si può ben immaginare, il meccanismo è tale da richiedere la piena disponibilità di tutti gli operatori coinvolti. Se qualcuno dei player non rispetta le disposizioni o rallenta le operazioni, è chiaro che l’utente si trova a dover subire problemi in fase di passaggio. Sotto accusa, per esempio, le pratiche di retention messe in atto dagli operatori, ovvero le contro-offerte fatte all’utente che decide di cambiare provider, utili a rallentare le procedure e a scoraggiare il passaggio, come avviene anche per la Mobile Number Portability. Sul tema è intervenuta l’Autorità Garante nelle Comunicazioni, che ha inviato agli operatori una lettera di diffida. Telecom Italia e Tele2 hanno segnalato all’Agcom che alcuni operatori comunicherebbero agli utenti codici di migrazione sbagliati o farebbero resistenza. Azioni che proverrebbero soprattutto da Wind e Fastweb.
Si tratta, dunque, di attendere la reazioni degli operatori raggiunti dalla lettera di diffida dell’Agcom, che minaccia sanzioni verso i player che non rispettino le regole previste dalla normativa. Fastweb ha già avviato un ricorso al TAR del Lazio contro l’Authority, in quanto contraria all’obbligo di dover gestire fino a 1400 ordini di clienti al giorno. In ogni caso, aldilà di questi problemi, le nuove procedure hanno migliorato la vita degli utenti, che si trovano di fronte a un sistema più snello.
Dopo l’introduzione della portabilità ADSL, che prevede la possibilità di poter migrare linee ADSL da un operatore all’altro, i vari ISP italiani hanno cercato di trovare una soluzione condivisa per definire le modalità delle migrazioni. Sotto il profilo tecnico, la portability si compone di tre fasi: il cliente sottoscrive il contratto con il nuovo operatore (OLO Recipient); l’OLO Recipient contatta il vecchio operatore (OLO Donating) per verificare se la migrazione è possibile e che tipo di servizi è attivo; se tutte le risposte sono positive, il nuovo provider attiva le procedure necessarie per la migrazione. Per effettuare la procedura è necessario che l’utente richieda il codice di migrazione, la stringa alfanumerica di 18 caratteri, dove i primi 3 indicano il codice dell’operatore, i successivi 12 la risorsa tecnica da migrare e gli ultimi 3 un codice numerico.
Come si può ben immaginare, il meccanismo è tale da richiedere la piena disponibilità di tutti gli operatori coinvolti. Se qualcuno dei player non rispetta le disposizioni o rallenta le operazioni, è chiaro che l’utente si trova a dover subire problemi in fase di passaggio. Sotto accusa, per esempio, le pratiche di retention messe in atto dagli operatori, ovvero le contro-offerte fatte all’utente che decide di cambiare provider, utili a rallentare le procedure e a scoraggiare il passaggio, come avviene anche per la Mobile Number Portability. Sul tema è intervenuta l’Autorità Garante nelle Comunicazioni, che ha inviato agli operatori una lettera di diffida. Telecom Italia e Tele2 hanno segnalato all’Agcom che alcuni operatori comunicherebbero agli utenti codici di migrazione sbagliati o farebbero resistenza. Azioni che proverrebbero soprattutto da Wind e Fastweb.
Si tratta, dunque, di attendere la reazioni degli operatori raggiunti dalla lettera di diffida dell’Agcom, che minaccia sanzioni verso i player che non rispettino le regole previste dalla normativa. Fastweb ha già avviato un ricorso al TAR del Lazio contro l’Authority, in quanto contraria all’obbligo di dover gestire fino a 1400 ordini di clienti al giorno. In ogni caso, aldilà di questi problemi, le nuove procedure hanno migliorato la vita degli utenti, che si trovano di fronte a un sistema più snello.
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