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Recensione: The Sims 3 World Adventures
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Recensione: The Sims 3 World Adventures
Se amate vivere la vita simulata del pluripremiato strategico Maxis,
probabilmente già saprete che il terzo capitolo della saga ha snellito leggermente la formula, introducendo, al tempo stesso, ulteriori tratti delle personalità e un gameplay più veloce,
basato sulle ricompense. The Sims 3: Travel Adventures
è, in realtà, uno pseudo-sequel, un'espansione stand-alone,che porta i nostri Sims in giro per il mondo,tra Egitto, Francia e Cina.
Date le premesse del sottotitolo, ci aspettavamo un tono decisamente più "vacanziero", ma la simulazione continua a puntare molto sulla routine della vita domestica, invece di porre l'accento
su quella mondana. All'interno della nostra casa virtuale avremo sempre la massima libertà, potremo cucinare, mangiare, dormire, ascoltare musica, organizzare un party, cambiare una lampadina o andare in bagno tutte le volte che vorremo, ma l'esperienza fuori della porta rimarrà centellinata in sporadiche missioni a tema.
Nel "tempo libero" sarà possibile visitare la muraglia cinese
e l'Arco di Trionfo, ma solo se avremo trovato un lavoro e risparmiato abbastanza da permetterci queste gite.
Lavorando in un'ambasciata o improvvisandoci archeologi,
potremo cogliere l'occasione per viaggiare di più anche perché, nel
caso in cui manchino le competenze sufficienti, sarà lo stesso datore di lavoro a imporci di imparare una lingua o incontrare un sim straniero. Le fasi all'estero regalano diverse sorprese, tra
baratti al mercato del luogo, acquisti di souvenir, voli aerei in cui
dovremo domare il mal d'aria e ricerche di tesori alla Tomb Raider,
ma tra un viaggio e l'altro The Sims 3: Travel Adventures
rimane lo stesso The Sims di sempre.
probabilmente già saprete che il terzo capitolo della saga ha snellito leggermente la formula, introducendo, al tempo stesso, ulteriori tratti delle personalità e un gameplay più veloce,
basato sulle ricompense. The Sims 3: Travel Adventures
è, in realtà, uno pseudo-sequel, un'espansione stand-alone,che porta i nostri Sims in giro per il mondo,tra Egitto, Francia e Cina.
Date le premesse del sottotitolo, ci aspettavamo un tono decisamente più "vacanziero", ma la simulazione continua a puntare molto sulla routine della vita domestica, invece di porre l'accento
su quella mondana. All'interno della nostra casa virtuale avremo sempre la massima libertà, potremo cucinare, mangiare, dormire, ascoltare musica, organizzare un party, cambiare una lampadina o andare in bagno tutte le volte che vorremo, ma l'esperienza fuori della porta rimarrà centellinata in sporadiche missioni a tema.
Nel "tempo libero" sarà possibile visitare la muraglia cinese
e l'Arco di Trionfo, ma solo se avremo trovato un lavoro e risparmiato abbastanza da permetterci queste gite.
Lavorando in un'ambasciata o improvvisandoci archeologi,
potremo cogliere l'occasione per viaggiare di più anche perché, nel
caso in cui manchino le competenze sufficienti, sarà lo stesso datore di lavoro a imporci di imparare una lingua o incontrare un sim straniero. Le fasi all'estero regalano diverse sorprese, tra
baratti al mercato del luogo, acquisti di souvenir, voli aerei in cui
dovremo domare il mal d'aria e ricerche di tesori alla Tomb Raider,
ma tra un viaggio e l'altro The Sims 3: Travel Adventures
rimane lo stesso The Sims di sempre.
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