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Collegamenti LED senza fili wireless alternative al Wi-Fi. Più veloce e più sicuro. Si avvicinano.
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Collegamenti LED senza fili wireless alternative al Wi-Fi. Più veloce e più sicuro. Si avvicinano.
Il progettista statunitense John Pederson ha sperimentato un nuovo sistema di diffusione della banda Internet mediante una sequenza di variazioni di luce di un diodo luminoso.
In un ufficio di una scuola superiore di Saint Cloud, in Minnesota, il progettista statunitense John Pederson, ex allievo dell’istituto, ha sperimentato un nuovo sistema di diffusione della banda Internet sviluppato in dieci anni di studi.
Come riporta Vito D’Eri su Repubblica.it, Pederson ha utilizzato una sorgente capace di emettere tramite una sequenza di variazioni di luce di un diodo luminoso. L’informazione trasmessa viene a sua volta decodificata mediante un chip dedicato ospitato all’interno di un ricevitore denominato «LVX System». Questo ricevitore è collegato a un computer al quale fornisce la connessione a Internet. In base ai calcoli e alle stime di Pederson, il sistema è in grado di raggiungere velocità di trasmissione anche otto volte superiori a quelle garantite da un tradizionale cavo LAN. Un progetto che ricorda, in parte, gli studi condotti dal College of Engineering dell’Università di Boston, che hanno portato alla realizzazione del sistema Smart Lightning.
Secondo gli esperti che hanno commentato la notizia, l’idea del progettista americano potrebbe rivoluzionare il sistema delle trasmissioni wireless. Innanzitutto perché i cavi sono quasi del tutto assenti e questo consentirebbe di risparmiare sui costi delle infrastrutture che al momento sono necessari per la realizzazione di una rete. In secondo luogo, perché nelle connessioni tramite LED non esistono problemi di interferenze e quindi il nuovo sistema permetterebbe di utilizzare cellulari e device mobili anche durante i voli aerei.
Ma non basta. Il sistema LVX , a differenza del Wi-Fi, non consente la trasmissione dei dati attraverso i muri degli edifici: se, da un lato, questa limitazione potrebbe comportare una difficoltà nella diffusione del sistema, dall’altro l’adozione del progetto di Pederson garantirebbe comunicazioni sicure e segrete. Abbiamo già parlato di come sia possibile intercettare informazioni riservate superando la barriera fisica dei muri. Inoltre, utilizzare la luce come canale di trasmissione avrebbe benefici anche sul versante dell’inquinamento elettromagnetico.
John Pederson ha investito oltre 3 milioni di dollari per portare avanti i suoi studi e ora è intenzionato a cercare sponsor e aziende che vogliano contribuire a ottimizzare il sistema e a produrlo per scopi commerciali.
In un ufficio di una scuola superiore di Saint Cloud, in Minnesota, il progettista statunitense John Pederson, ex allievo dell’istituto, ha sperimentato un nuovo sistema di diffusione della banda Internet sviluppato in dieci anni di studi.
Come riporta Vito D’Eri su Repubblica.it, Pederson ha utilizzato una sorgente capace di emettere tramite una sequenza di variazioni di luce di un diodo luminoso. L’informazione trasmessa viene a sua volta decodificata mediante un chip dedicato ospitato all’interno di un ricevitore denominato «LVX System». Questo ricevitore è collegato a un computer al quale fornisce la connessione a Internet. In base ai calcoli e alle stime di Pederson, il sistema è in grado di raggiungere velocità di trasmissione anche otto volte superiori a quelle garantite da un tradizionale cavo LAN. Un progetto che ricorda, in parte, gli studi condotti dal College of Engineering dell’Università di Boston, che hanno portato alla realizzazione del sistema Smart Lightning.
Secondo gli esperti che hanno commentato la notizia, l’idea del progettista americano potrebbe rivoluzionare il sistema delle trasmissioni wireless. Innanzitutto perché i cavi sono quasi del tutto assenti e questo consentirebbe di risparmiare sui costi delle infrastrutture che al momento sono necessari per la realizzazione di una rete. In secondo luogo, perché nelle connessioni tramite LED non esistono problemi di interferenze e quindi il nuovo sistema permetterebbe di utilizzare cellulari e device mobili anche durante i voli aerei.
Ma non basta. Il sistema LVX , a differenza del Wi-Fi, non consente la trasmissione dei dati attraverso i muri degli edifici: se, da un lato, questa limitazione potrebbe comportare una difficoltà nella diffusione del sistema, dall’altro l’adozione del progetto di Pederson garantirebbe comunicazioni sicure e segrete. Abbiamo già parlato di come sia possibile intercettare informazioni riservate superando la barriera fisica dei muri. Inoltre, utilizzare la luce come canale di trasmissione avrebbe benefici anche sul versante dell’inquinamento elettromagnetico.
John Pederson ha investito oltre 3 milioni di dollari per portare avanti i suoi studi e ora è intenzionato a cercare sponsor e aziende che vogliano contribuire a ottimizzare il sistema e a produrlo per scopi commerciali.
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