Il 10 febbraio, presso il Tribunale di Roma, si terrà l’udienza relativa al caso FAPAV-Telecom Italia. Come spiegato in precedenza, all'indirizzo prima indicato, la corte è chiamata a pronunciarsi sulla richiesta avanzata dalla Federazione Anti-Pirateria Audiovisiva nei confronti di Telecom, alla quale FAPAV ha chiesto l’inibizione
dell’accesso a quei siti Internet dove sono reperibili contenuti
digitali tutelati da copyright.

Dalle parole scritte dal giornalista Alessandro Longo su Repubblica.it, infatti, risulta che la FAPAV avrebbe spiato centinaia di migliaia di utenti Telecom mediante i servizi di CoPeerRight, un’azienda francese specializzata nel monitoraggio di reti P2P. Non solo la FAPAV non si sarebbe limitata a individuare i film e i video condivisi e scaricati tramite i canali di file sharing, ma avrebbe anche scoperto quali siti siano stati visitati dagli utenti, potere scaricare il materiale illegale.
Un fatto assai grave, come spiega sig. Paolo Nuti, presidente di AIIP, in quanto la FAPAV non avrebbe solo trasgredito le norme sulla privacy, ma anche il codice penale, violando il domicilio informatico degli utenti, un reato punibile con carcere fino a sei anni. CoPeerRight, invece, afferma di non aver mai fornito informazioni di questo tipo a FAPAV.

AIIP ed alcune associazioni di consumatori si costituiranno in giudizio al fianco di Telecom. E a dare man forte alla principale associazione italiana di provider e agli utenti ci sarà anche il Garante per la protezione dei dati personali.

La palla passa ora al Tribunale di Roma: una decisione che peserà, in un senso o nell’altro, e sarà una sentenza storica.