Gran Bretagna si stila una costituzione o quasi. Assai condivisibile.

Internet e accesso alla Rete a banda larga come diritti universali
dei cittadini. Un tema da tempo dibattuto, anche in seno alla
Commissione Europea, che, per bocca del commissario alla Società
dell’Informazione e ai Media Viviane Reding, ha ribadito l’impegno
della UE a garantire il broadband come servizio universale a partire dal 2010.
Il primo paese a seguire l’Unione Europea su questa strada è la
Finlandia. Come riporta l’agenzia ASCA, infatti, il governo finlandese
ha incluso la banda larga
tra i servizi che spettano di diritto ai cittadini: tutti gli operatori
saranno obbligati a fornire un servizio adeguato al 100%. A partire dal
2010 i provider dovranno erogare banda larga
a tutta la popolazione finlandese per una velocità di connessione pari
almeno a 1 Mbps, destinata a salire a 100 Mbps entro il 2015.
Orientato in tal senso sembra anche il governo britannico, che vuole
garantire entro il 2012 una banda larga di 2 Mbps per ogni cittadino di
Sua Maestà. Dalla Gran Bretagna arriva anche un documento elaborato dalla All Party Parliamentary Committee on Communications (apComms), una sorta di carta fondamentale per Internet.
apComms è contraria all’utilizzo di filtri basati su liste e alla
disconnessione degli utenti dalla Rete. E se i provider potranno
rimuovere contenuti inappropriati dal web, non dovrà essere loto
attribuita la responsabilità di quanto inserito su Internet. Gli ISP
dovranno altresì elaborare un codice di autoregolamentazione
anti-malware e garantire la massima trasparenza dei servizi
pubblicizzati ed erogati. Fra le altre raccomandazioni, la necessità
che le autorità garanti vigilino sulla neutralità della Rete.