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ECCO Twitter
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ECCO Twitter
Un "microblog" con milioni di utenti, per comunicare il proprio pensiero al mondo, in tempo reale
Se
siete delle persone essenziali, che non amano gli eccessi e vogliono un
mezzo rapido con cui comunicare, potrebbe fare al caso vostro Twitter
(http://www.twitter.com ), un servizio che combina gli elementi del
"microblogging" con le caratteristiche del social network. Ma in cosa
consiste esattamente Twitter?
Un giro di prova
Dopo
aver eseguito una breve registrazione e scelto una piccola foto o
avatar, il sito permette agli utenti di scrivere brevi post di massimo
140 battute, che possono essere utilizzati per spiegare quello che si
sta facendo, o proporre un link interessante alla comunità. A metà
strada tra gli sms e i blog, Twitter sta riscuotendo un successo
notevole negli States, dove registra tassi di crescita a tre cifre, ma
anche in Italia si nota una crescita esponenziale degli utenti, in
particolare nella comunità dei blogger.
L'esempio di Obama
Le
libertà lasciate all’utente su Twitter sono davvero poche. In pratica
si possono solo cercare, attraverso il motore di ricerca interno,
persone di cui si è interessati a seguire i “tweet”, cioè i brevi
aggiornamenti quotidiani, ed aggiungerli alla propria lista. Accedendo
al proprio account sul sito verranno così visualizzati in ordine
cronologico tutti questi aggiornamenti. Tanto per fare un esempio,
l’utente con più “followers”, cioè persone che ne seguono i “tweet”, è
il neo presidente degli Stati Uniti Barack Obama
(http://twitter.com/barackobama ), che ha utilizzato il sito anche
durante la campagna elettorale per informare i suoi sostenitori su
tutte le novità più rilevanti. Decidendo di aggiungerlo agli utenti che
seguiamo, anche a noi verrà notificata in tempo reale ogni mossa
dell’ex senatore di Chicago.
Semplicissimo
Il
sistema alla base di Twitter, talmente semplice da poter risultare
quasi banale, conquista anche gli utenti più scettici dopo che si
acquisisce una certa pratica. Includendo persone alla propria cerchia
si entra in un flusso di informazioni in tempo reale, alla quale si
partecipa con i propri post o rispondendo a quelli degli altri,
operazione che si compie semplicemente anteponendo una @ al nickname
dell’utente a cui si vuole replicare.
E’ importante però ricordare
come su Twitter tutto sia pubblico, a meno che non si scelga
esplicitamente di rendere i propri aggiornamenti visibili solo ai
“followers” da noi scelti. Inoltre anche quando si decide di seguire
una determinata persona, questa riceve una notifica in cui le viene
chiesto se vuole a sua volta seguirci. Quando queste notifiche arrivano
a persone dello spettacolo o comunque famose (seguite cioè da migliaia
di utenti), è molto probabile che esse decidano di non ricambiare il
“following” e di conseguenza, mentre noi veniamo aggiornati sui loro
“status”, lo stesso non accade per loro.
Microgiornalismo
Uno
dei motivi per il quale Twitter sale spesso alla ribalta è la
possibilità che si ha, seguendo gli utenti giusti, di ricevere
informazioni in tempo reale dalle varie zone del mondo. Proprio come
nel caso dei blog, utilizzando adeguatamente il motore di ricerca
interno ( http://search.twitter.com/advanced ), si possono trovare
persone che “twittano”, ad esempio, da luoghi interessati da azioni di
guerra. Un caso interessante è accaduto durante gli attacchi
terroristici di Mumbai, quando alcune informazioni di prima mano sono
state diffuse proprio tramite Twitter, diventato per i giornali online
una indispensabile fonte di notizie.
Oltre alle (poche) possibilità
offerte dal sito ufficiale, basandosi su Twitter sono state create
decine di applicazioni che permettono di aggiungere ai propri “tweet”
foto e video, realizzare sondaggi o aggiornare il proprio status
direttamente da Facebook.
Se
siete delle persone essenziali, che non amano gli eccessi e vogliono un
mezzo rapido con cui comunicare, potrebbe fare al caso vostro Twitter
(http://www.twitter.com ), un servizio che combina gli elementi del
"microblogging" con le caratteristiche del social network. Ma in cosa
consiste esattamente Twitter?
Un giro di prova
Dopo
aver eseguito una breve registrazione e scelto una piccola foto o
avatar, il sito permette agli utenti di scrivere brevi post di massimo
140 battute, che possono essere utilizzati per spiegare quello che si
sta facendo, o proporre un link interessante alla comunità. A metà
strada tra gli sms e i blog, Twitter sta riscuotendo un successo
notevole negli States, dove registra tassi di crescita a tre cifre, ma
anche in Italia si nota una crescita esponenziale degli utenti, in
particolare nella comunità dei blogger.
L'esempio di Obama
Le
libertà lasciate all’utente su Twitter sono davvero poche. In pratica
si possono solo cercare, attraverso il motore di ricerca interno,
persone di cui si è interessati a seguire i “tweet”, cioè i brevi
aggiornamenti quotidiani, ed aggiungerli alla propria lista. Accedendo
al proprio account sul sito verranno così visualizzati in ordine
cronologico tutti questi aggiornamenti. Tanto per fare un esempio,
l’utente con più “followers”, cioè persone che ne seguono i “tweet”, è
il neo presidente degli Stati Uniti Barack Obama
(http://twitter.com/barackobama ), che ha utilizzato il sito anche
durante la campagna elettorale per informare i suoi sostenitori su
tutte le novità più rilevanti. Decidendo di aggiungerlo agli utenti che
seguiamo, anche a noi verrà notificata in tempo reale ogni mossa
dell’ex senatore di Chicago.
Semplicissimo
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sistema alla base di Twitter, talmente semplice da poter risultare
quasi banale, conquista anche gli utenti più scettici dopo che si
acquisisce una certa pratica. Includendo persone alla propria cerchia
si entra in un flusso di informazioni in tempo reale, alla quale si
partecipa con i propri post o rispondendo a quelli degli altri,
operazione che si compie semplicemente anteponendo una @ al nickname
dell’utente a cui si vuole replicare.
E’ importante però ricordare
come su Twitter tutto sia pubblico, a meno che non si scelga
esplicitamente di rendere i propri aggiornamenti visibili solo ai
“followers” da noi scelti. Inoltre anche quando si decide di seguire
una determinata persona, questa riceve una notifica in cui le viene
chiesto se vuole a sua volta seguirci. Quando queste notifiche arrivano
a persone dello spettacolo o comunque famose (seguite cioè da migliaia
di utenti), è molto probabile che esse decidano di non ricambiare il
“following” e di conseguenza, mentre noi veniamo aggiornati sui loro
“status”, lo stesso non accade per loro.
Microgiornalismo
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