Sono passati circa tre anni dal debutto del primo Crackdown.
Durante questo lungo intervallo di tempo, la release del sequel
è stata messa più volte in discussione, complice la stessa affermazione
registrata ai botteghini dal primo capitolo, passato essenzialmente
alla storia più per aver ospitato la leggendaria demo di Halo 3, che per i suoi indiscutibili meriti.

Dopo aver finalmente deciso di finanziare lo sviluppo di Crackdown 2, i magnati della Microsoft
Studios hanno scelto di affidare la sua realizzazione agli
scozzesi della Ruffian Games, i
quali sono riusciti a rimettere a lucido un format vincente
che non manca di esaltare appieno tutte le peculiarità degli shooter
in terza persona di natura sandbox.

Come anticipato alcuni mesi fa dalla nostra anteprima, Crackdown 2 eredita molte delle soluzioni
strutturali del suo precursore, proponendo al contempo l'aggiunta di
svariati elementi inediti, volti a conferire maggiore spessore
narrativoe concettuale al gioco.

A destabilizzare ulteriormente gli equilibri di Pacific City,
una metropoli già provata dall'elevatissimo tasso di criminalità
imperante tra le sue strade, è subentrata una drammatica epidemia
mutante che, nel trasformare molti dei suoi abitanti in
efferate aberrazioni, ha complicato ulteriormente il lavoro dei membri
dell'Agenzia, l'orwelliano corpo di sicurezza dedito alla preservazione
dell'ordine pubblico.

In qualità di tutori della legge, i giocatori dovranno prendere
ancora una volta il controllo di un Agente legato alla
corporazione, il quale, beneficiando di una cospicua gamma di alterazioni
genetiche, potrà fare ricorso a poteri speciali
di ogni tipo pur di assicurare criminali e mostri vari alla giustizia.
Analogamente a quanto visto in precedenza, quest' ultimo potrà esplorare
in lungo e largo qualsiasi anfratto di Pacific City,
senza doversi preoccupare troppo dei rischi derivabili da un tuffo dalla
vetta di un grattacielo o delle conseguenze legate a un balzo capace di
coprire la distanza che separa interi quartieri.


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