ADUC ha annunciato di voler promuovere la prima class action contro Microsoft per chiedere il rimborso del prezzo del sistema operativo Windows preinstallato nei PC. Rimborso destinato a tutti quegli utenti che non vogliono utilizzare l’OS made in Redmond. La causa, si legge nel comunicato stampa (http://www.aduc.it/comunicato/windows+preinstallato+oem+class+action+rimborso_16881.php) dell’associazione dei consumatori, sarà presentata al Tribunale di Firenze dopo l’Epifania.

Come è noto, dal primo gennaio 2010 è possibile, anche in Italia, intentare azioni collettive di consumatori contro le aziende, benché, precisa il presidente di ADUC Vincenzo Donvito, la legge italiana abbia limitato molto l’efficacia che la class action ha in altri paesi. In Italia, infatti, la legge ammette solo il risarcimento per il torto subito e non il danno punitivo. In altre parole, il giudice non può comminare una sanzione alle aziende per indurle a non ripetere il comportamento ritenuto lesivo dei consumatori, come, invece, avviene negli Stati Uniti d’America.

Già in passato, ADUC ha promosso una causa pilota presso il giudice di pace di Firenze relativa al rimborso del prezzo del sistema operativo preinstallato, che i clienti, di fatto, sono obbligati ad acquistare, anche se non lo vogliono, perché inserito nel prezzo del PC. Visto l’alto numero di utenti coinvolti e l’importanza della questione per la libertà di mercato, prosegue la nota di ADUC, l’associazione ha deciso di promuovere un’azione giudiziaria collettiva contro la Microsoft.

La fase operativa della class action partirà quando i tirbunali avranno istituito gli appositi uffici per accogliere a protocollare le istanze, come previsto dalla legge. Questione non di settimane, ma di mesi, sottolinea ADUC. La class action su Windows, inoltre, è rivolta solo ed esclusivamente agli acquirenti privati di PC con OS preinstallati che non abbiano accettato la licenza d’uso né abbiano mai utilizzato il sistema operativo.