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Noemi parla di Berlusconi al Daily Mail "Lo chiamo Papi perché è dolce"

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Noemi parla di Berlusconi al Daily Mail "Lo chiamo Papi perché è dolce" Empty Noemi parla di Berlusconi al Daily Mail "Lo chiamo Papi perché è dolce"




Noemi parla di Berlusconi al Daily Mail "Lo chiamo Papi perché è dolce" Este_06113227_33460

Noemi Letizia rompe il "silenzio" e sceglie un tabloid britannico, sotto le telecamere della tv di Murdoch Sky, per fornire la sua versione della vicenda che ha dato il via al "caso escort" e al divorzio Lario-Berlusconi. Divorzio di cui nega di essere la causa: "Tutti possono vedere che non sono io la ragione del divorzio. Come è possibile che la festa di una diciottenne rovini un matrimonio? Se è così, che tipo di matrimonio era? Non ho niente a che fare con questo. Quello che dice Veronica non mi interessa. Sono problemi familiari loro. Io non posso essere incolpata per questo". E racconta le origini dell'amicizia con "Silvio" e come nacque il nomignolo "papi".

Il nomignolo. All'intervistatrice Daphne Barak (specializzata in interviste a star e leader politici, che offre in syndacation), la giovane di Casoria spiega le origini della sua amicizia con il presidente del Consiglio: "Quando mio padre andava a trovare Silvio, mi portava con sé", racconta Noemi - e il Daily Mail però si chiede: "Come mai il padre Benedetto - un piccolo commerciante di Portici, un'oscura città vicino Napoli, con piccole proprietà - era diventato un amico di lunga data del ricco Berlusconi?". Noemi prosegue: "Conosco Silvio da quando ho memoria. Mio padre mi portava da lui quando ero piccola. Accadeva spesso. Ma per me era una cosa normale. Non è che Silvio fosse una persona straordinaria per me". E qui la Letizia spiega la genesi del nomignolo "papi": "Infatti, quando ero piccola, gli ho dato il nomignolo che tutti conoscono ora. Perché io sono una persona dolce, mi piace dare nomignoli alle persone che amo. E così ne ho dato uno a Silvio, perché è dolce. Era per dimostrargli affetto".

La festa. L'arrivo del premier alla festa di compleanno di Casoria è così ricostruito da Noemi: "Non ne sapevo niente. E' stata una sorpresa per me, per tutti. Mio padre lo aveva chiamato perché sono amici. E' un rapporto tra due famiglie, tra due padri".

"Nessuno ha fatto niente di male", prosegue Noemi. "La mia e la sua famiglia sono molto contrariate per tutte queste storie. Loro (i giornalisti, ndr) hanno inventato storie sul nostro rapporto e l'hanno fatto apparire insano". Anche se il regalo che le fece Berlusconi era spettacolare, la sua presenza fu di basso profilo: "Mi ha fatto il regalo di cui tutti ora sanno. E' un regalo davvero molto bello. Era seduto al nostro tavolo, ha cenato. Poi è dovuto andar via perché aveva impegni di lavoro. Forse non è normale avere qualcuno del consiglio comunale locale e il presidente come amici", prosegue. "Ma non è giusto attaccare una diciottenne".

Gli attacchi di Veronica e Barbara. E la ragazza se la prende a questo proposito anche con la figlia di Berlusconi, Barbara che in un'intervista a Vanity Fair aveva dichiarato di "non frequentare uomini adulti". Noemi definisce l'attacco "insensato" e "cattivo". E alla domanda: "Se avesse davanti Veronica, cosa le direbbe?. Noemi risponde: "Avrebbe dovuto capire che non c'è bisogno di dire quelle cose di una ragazza giovane. Lei è un'adulta. E' una madre. Ma sono sicura che è una brava persona, una bella persona".

Noemi e la politica. "Di solito la politica non mi interessa", confessa la diciottenne di Casoria". Che aggiunge: "I politici vanno giudicati per quello che fanno per la gente. Se voterò per Silvio? Ovviamente. Ma non perché è amico di mio padre. E' un uomo molto divertente. Una brava persona. Sa fare il suo lavoro. Ed è un leader perché ha una personalità così bella".
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Noemi parla di Berlusconi al Daily Mail "Lo chiamo Papi perché è dolce" :: Commenti

fablack91

Messaggio Gio Set 10, 2009 10:12 pm Da fablack91

Noemi parla di Berlusconi al Daily Mail "Lo chiamo Papi perché è dolce" Reut_16682486_18410

Pronuncia un condizionale al posto del congiuntivo, sfoggia un anello con una enorme farfalla (animale-simbolo dell'amicizia berlusconiana), dichiara di voler diventare "come Sophia Loren e le attrici americane", sostiene che nell'ultima intervista, quella rilasciata alla giornalista americana Daphne Barak, ha "parlato davvero col cuore in mano". Eccola qui, in una tiepida serata festivaliera, Noemi Letizia: arriva intorno alle 19.25 alla terrazza Quintessentially, proprio di fronte al Casinò del Lido, con mamma, papà e una folla di giornalisti, operatori e fotografi.

Uno sbarco annunciato, il suo, che però avviene con oltre un'ora e mezzo di ritardo. Scatenando il nervosismo dei gestori della terrazza, che hanno riservato a lei e ai suoi parenti amici un privè: lo stesso che, ironia della sorte, subito dopo ha prenotato Medusa per festeggiare il film La doppia ora. "Dovete andarvene subito, non posso rischiare di farvi incontrare Giampaolo Letta o Carlo Rossella", incalzano i padroni di casa all'entourage della ragazza, prima ancora del suo arrivo.

Abito-foulard giallo e viola, truccatissima, sguardo divertito da tutto il parapiglia intorno a lei, Noemi tenta di mascherare l'eccento napoletano ("studio recitazione da tanto tempo", spiega). "Sono felice di essere qui - racconta - anche perché è questo che voglio fare nella vita. Il mio modello, oltre alla Loren, è Cameron Diaz, con la sua naturalezza. Il pubblico? Credo che, una volta che imparerà a conoscermi, mi amerà".

E allora cosa spera, cinema, fiction, reality? "Tutto quello che può farmi trasmettere emozioni mi interessa", taglia corto lei. Che poi si lascia sfuggire un errore di grammatica da matita blu: "Vorrei che non si direbbero più cose sbagliate sul mio conto". Unico momento d'imbarazzo, alla domanda se quell'anello a farfalla sia il dono di un ragazzo: "No, non sono fidanzata...". Netto rifiuto, invece, al quesito su se il premier sia stato avvertito di questa sua trasferta veneziana.

Quel che è certo è che la diciottenne più nota d'Italia, colei che chiama "Papi Silvio" il presidente del Consiglio, è alla Mostra al seguito di un personaggio che si chiama Massimo Emilio Gobbi, è del Nordest e ha avuto un piccolo ruolo in Gomorra. Ed è presente al Lido - con la famiglia Letizia, ma anche con monsignor Milingo - per presentare, domani mattina alle 10 allo spazio Cinecittà - un trailer del film che ha diretto e interpretato, Kamorrah days.

Quanto alla ragazza di Portici, "è qui perché suo zio, Antonio Letizia, recita una parte nel film", spiega l'organizzatrice generale della pellicola, Gelsomina Visconti. Così come Milingo. E intanto Gobbi, chiaramente in cerca di notorietà, assicura: "Il prossimo film lo girerò con Noemi. Non ha ancora fatto nulla, ma già si vede che è una grande attrice contemporanea. Warhol non era un grande artista, anche se non ha mai dipinto un quadro?".

Nell'attesa di un luminoso futuro, resta il fatto che la giovane Letizia è il secondo personaggio femminile legato a Berlusconi sbarcato qui alla Mostra: la scorsa settimana toccò a Patrizia d'Addario. Che si limitò a un breve photocall sulla terrazza dell'hotel Excelsior.

E di sesso e potere, qui a Venezia, parla oggi anche uno che se intende: Tinto Brass, presente per una retrospettiva a lui dedicata. E che si sottopone volentieri alle domande sul caso Berlusconi: "Vorrei farci un film -dice, un po' serio un po' no - lo chiamerei Grazie Papi ma temo che incontrerei qualche resistenza... Quello che non capisco è questa gente ipocrita che prima fa le leggi contro le prostitute e poi le utilizza chiamandole 'escort'... Le orge mi vanno benissimo, ma non bisogna vergognarsi di farle".

Brass è un fiume in piena. Anche perché, come ricorda lui stesso, il legame tra eros e politica "l'ho già esplorato in passato, in film come Salon Kitty e Caligola. Ma un tempo Hitler, o Mussolini, almeno erano personaggi tragici; questi qui sono dei pulcinella e degli arlecchini, al livello di commedia dell'arte". Quanto alle donne coinvolte nello scandalo, il regista spiega che "non mi suscitano alcun interesse: a me piacciono le signore di spessore, non queste qui".

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