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Google brevetta la homepage
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Google brevetta la homepage
Si può brevettare l’homepage di un sito Internet? A quanto pare, la risposta è affermativa. Lo US Patent and Trademark Office, l’ufficio brevetti statunitense, ha dato parere positivo alla richiesta di copyright presentata da Google in relazione alla sua nota homepage in versione classica.
Un parere frutto di oltre cinque anni di studio, visto che l’azienda di Mountain View aveva fatto richiesta di brevetto per la homepage nel 2004, insieme a quella per la pagina dei risultati. Quest’ultima richiesta aveva ricevuto il placet dello US Patent and Trademark Office nel 2006. Ora è arrivato anche quello per la pagina iniziale, che Google, nel documento depositato presso l’ufficio brevetti, definisce «Graphical user interface for a display screen of a communication terminal».
Brevettare l’homepage potrebbe sembrare un capriccio del colosso di Mountain View. In realtà, l’aver ottenuto il brevetto, osservano gli analisti di settore, implica conseguenze che potrebbero rivelarsi importanti per il mercato. Tramite il brevetto, infatti, Google può tutelare la sua idea di homepage e citare in giudizio i siti Internet che si ispirano o che copiano la sua graphical user interface. In secondo luogo, i rivali storici di Google, ovvero Yahoo! e Microsoft, ora uniti in una battaglia comune, potrebbero seguire l’esempio di BigG e chiedere il brevetto per la home dell’azienda di Sunnyvale e per quella di Bing.
Infine, l’approvazione di un brevetto relativo a una homepage apre ulteriori spazi in merito alla questione della tutela della proprietà intellettuale su Internet.
Un parere frutto di oltre cinque anni di studio, visto che l’azienda di Mountain View aveva fatto richiesta di brevetto per la homepage nel 2004, insieme a quella per la pagina dei risultati. Quest’ultima richiesta aveva ricevuto il placet dello US Patent and Trademark Office nel 2006. Ora è arrivato anche quello per la pagina iniziale, che Google, nel documento depositato presso l’ufficio brevetti, definisce «Graphical user interface for a display screen of a communication terminal».
Brevettare l’homepage potrebbe sembrare un capriccio del colosso di Mountain View. In realtà, l’aver ottenuto il brevetto, osservano gli analisti di settore, implica conseguenze che potrebbero rivelarsi importanti per il mercato. Tramite il brevetto, infatti, Google può tutelare la sua idea di homepage e citare in giudizio i siti Internet che si ispirano o che copiano la sua graphical user interface. In secondo luogo, i rivali storici di Google, ovvero Yahoo! e Microsoft, ora uniti in una battaglia comune, potrebbero seguire l’esempio di BigG e chiedere il brevetto per la home dell’azienda di Sunnyvale e per quella di Bing.
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