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Napster aveva ragione
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Napster aveva ragione
Verso la fine del 1764, mentre si dedicava alla riparazione di una piccola macchina a vapore del tipo Newcomen, James Watt ebbe l’idea di permettere al vapore di espandersi e condensarsi in contenitori separati. Fino a quel momento tutte le macchine a vapore avevano effettuato queste due opposte operazioni nel medesimo contenitore con evidente spreco d’energia. Watt trascorse i mesi seguenti lavorando incessantemente alla costruzione di un nuovo modello di macchina a vapore che incorporasse tale principio: nel 1768, dopo aver ottenuto parecchi miglioramenti ed essersi per questo considerevolmente indebitato, si recò a Londra per presentare la sua domanda per brevettare il principio del condensatore separato. La faccenda non risultò per nulla semplice e Watt spese i sei mesi successivi a ungere gli ingranaggi del meccanismo amministrativo che avrebbe dovuto concedergli l’agognato brevetto; brevetto che riuscì ad avere solo nel gennaio dell’anno successivo. Una volta ottenuto, non se ne fece più nulla, nel senso letterale della parola: dal 1768 al 1775 James Watt non produsse una sola macchina a vapore che incorporasse la sua idea mettendo a frutto il brevetto così faticosamente conquistato.
Finalmente, nel 1775, grazie alle relazioni politiche del suo nuovo socio in affari – il ricco industriale Matthew Boulton – Watt si assicurò una legge del Parlamento che estendeva il suo brevetto fino all’anno 1800.
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