Torna all’ordine del giorno il tema delle bollette telefoniche generate dalle chiamate verso i servizi telefonici a sovrapprezzo con prefisso 144, 166, 892, 899, i servizi delle connessioni satellitari e di altre chiamate internazionali.

Dopo il blocco dei numeri deliberato dall’Autorità per la Garanzie nelle Comunicazioni, alcuni player di mercato dei servizi telefonici a sovrapprezzo avevano presentato ricorso al TAR del Lazio, competente su tutto il territorio nazionale. Il ricorso era stato accolto e Agcom si era subito rivolta in appello al Consiglio di Stato per contestare la decisione.

In questi giorni è stata resa pubblica la sentenza del Consiglio di Stato, con la quale si riconosce ad Agcom la competenza in materia, contestata invece dai centri servizi, ma si impone anche l’eliminazione del blocco automatico, perché l’Authority, pur nel pieno delle sue facoltà, non ha consultato in maniera adeguata tutti i soggetti interessati. Per questo motivo, pochi giorni fa Agcom ha inviato una lettera agli operatori telefonici affinché provvedano allo sblocco dei numeri incriminati. Torneranno, dunque, i rischi di pagare bollette salate per tutti quegli utenti che si lasciano attrarre dai servizi telefonici a sovrapprezzo, quali chat erotiche e cartomanzia?

Forse no, perché i carrier telefonici impiegheranno, per loro stessa ammissione, almeno due mesi per ultimare le procedure di sblocco. Agcom, dunque, può approfittarne. A settembre partirà una consultazione pubblica di tutti i centri servizi, come richiesto dalla sentenza, e dopo 30 giorni Agcom potrebbe procedere a una nuova delibera di blocco.