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Il DNA si può falsificare: lo hanno dimostrato scienziati israeliani
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Il DNA si può falsificare: lo hanno dimostrato scienziati israeliani
Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori israeliani guidati dal dottor Dan Frumkin, in laboratorio si possono falsificare i test del DNA, fabbricando tracce di saliva e sangue con il DNA di una persona diversa. La prova principe utilizzata per inchiodare i presunti colpevoli di un reato, dunque, sembra venire messa in discussione.
Gli scienziati israeliani, riferisce Adnkronos, hanno prodotto saliva e sangue a partire da un codice differente da quello di un donatore, dimostrando come, se si prende un profilo da uno dei database del DNA utilizzati dalla polizia per la schedatura dei criminali, sia possibile costruire una sequenza genetica perfettamente combaciante.
L’esperimento è stato descritto da Frumkin in un articolo pubblicato on line dalla rivista «Forensic Science International: Genetics». Sono stati utilizzati due differenti modalità di test. In una prima prova, i ricercatori sono partiti da un campione reale di tessuto organico, moltiplicato tramite la cosiddetta amplificazione del DNA, così da ottenere una quantità sufficiente di materiale da inserire nel sangue di un donatore privato del patrimonio genetico. Frumkin ha poi inviato il risultato dell’esperimento ad alcuni dei più noti laboratori investigativi statunitensi, che hanno certificato il campione come sangue normale.
L’altro metodo, invece, ha preso come base del test i profili del DNA conservati dalla polizia, catalogati solitamente in base a 13 caratteristiche del genoma, alle quali sono state aggiunti i pezzi mancanti per creare un profilo completo. I risultati sono stati anche in questo caso certificati come normali.
Gli scienziati israeliani, riferisce Adnkronos, hanno prodotto saliva e sangue a partire da un codice differente da quello di un donatore, dimostrando come, se si prende un profilo da uno dei database del DNA utilizzati dalla polizia per la schedatura dei criminali, sia possibile costruire una sequenza genetica perfettamente combaciante.
L’esperimento è stato descritto da Frumkin in un articolo pubblicato on line dalla rivista «Forensic Science International: Genetics». Sono stati utilizzati due differenti modalità di test. In una prima prova, i ricercatori sono partiti da un campione reale di tessuto organico, moltiplicato tramite la cosiddetta amplificazione del DNA, così da ottenere una quantità sufficiente di materiale da inserire nel sangue di un donatore privato del patrimonio genetico. Frumkin ha poi inviato il risultato dell’esperimento ad alcuni dei più noti laboratori investigativi statunitensi, che hanno certificato il campione come sangue normale.
L’altro metodo, invece, ha preso come base del test i profili del DNA conservati dalla polizia, catalogati solitamente in base a 13 caratteristiche del genoma, alle quali sono state aggiunti i pezzi mancanti per creare un profilo completo. I risultati sono stati anche in questo caso certificati come normali.
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