Evidentemente la perfezione non è di questo mondo e nemmeno del mondo Mac visto che un pericolo imminente si sta diffondendo tra gli appassionati della mela.

Da sempre sinonimo di sicurezza, affidabilità e prestazioni superiori, il sistema Mac sta iniziando ad accusare le prime conseguenze della popolarità. In particolare del sistema operativo, il famoso OsX, che molti (ma non tutti) giudicano “il più evoluto al mondo”. Il pericolo si chiama Tsunami. Nascosto in un file pdf, è pronto a rendere i milioni di utenti Apple degli inconsapevoli possessori di “bot”.

Il termine indica un sistema di crimini informatici particolarmente sofisticati: simili ai worm o ai trojan, non hanno però un compito preciso, perchè svolgono attività diverse a seconda delle istruzioni ricevute dal “mandante”, uno “stregone” (in realtà un pirata informatico alquanto abile, ma pur sempre pirata) che li inserisce all’interno di un file scaricato dall’ignaro utente. Una volta insediatosi, il software informa il computer principale e inizia a prendere il controllo dell’apparecchio che, in breve tempo, diventa un vero e proprio “zombie”. Inizialmente Tsunami è stato individuato dal centro ricerche di Eset, su impianti Linux e perciò era stato soprannominato Linux/Tsunami ma, scoprendone la diffusione anche sui sistemi Mac, si è pensato bene di ri-battezzarlo OsX/Tsunami. Sebbene la diffusione non sia estrema, è comunque il caso di evitare ulteriori contagi e correre ai ripari per tempo.

Fortunatamente anche il tipo di “esca” non è dei più appetibili: mentre di solito ci si infetta con file porno o elementi a larga diffusione e ottime potenzialità di condivisione, Tsunami è stato individuato in un file pdf in lingua cinese che parla della disputa sulle Isole Diaoyu. Insomma, non si può certo considerare un argomento particolarmente stuzzicante! A differenza del suo potenziale distruttivo: considerando una rete mista con Windows, le potenzialità aumentano esponenzialmente, soprattutto perché il Mac risulterebbe un agente infettante cosiddetto “insospettabile”, magari con altri sistemi o file innocui per un OsX ma pericolosi per Pc. Una volta aperto il varco, l’utente remoto potrebbe anche scaricare malware, virus, trojans o aggiornamenti dello stesso Tsunami.

Il primo passo è quello di realizzare una rete di bot, ma qual è il fine ultimo? Lo scopo principale di un botnet (sistema di bot collegati tra loro a un server principale) è quello di creare un DDoS (Distributed Denial of Services attack), un attacco simultaneo inviando dai bot, un elevatissimo numero di richieste (false) a un server, rendendolo incapace di erogare i propri servizi e diventando quindi irraggiungibile. Terrorismo informatico, spionaggio industriale, sabotaggio del marchio? Purtroppo il prezzo da pagare per l’impennata di vendite e il successo dei nuovi dispositivi comprende anche questo.