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Se Air France non ride e Alitalia piange
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Se Air France non ride e Alitalia piange
A fine 2011 il bilancio del colosso francese dei cieli rischia di virare in negativo. "Colpa" della primavera araba che ha svuotato i voli verso il Mediterraneo. Le conseguenze peggiori - complice anche la sempre più evidente inimicizia tra Sarkozy e Berlusconi - potrebbero riversarsi sulla nostra compagnia di bandiera di cui i cugini posseggono il 25%.
Berlusconi e Sarkozy, che al vertice di Bruxelles non hanno incrociato neppure gli sguardi. E una situazione contabile per Air France-Klm che, secondo le voci, sempre più insistenti a Parigi, è in fase di degenerazione accelerata. Siamo sicuri che il colosso-franco-olandese, che già possiede il 25% di Alitalia, avrà ancora l’intenzione di accaparrarsi il resto del capitale a fine 2012, quando i soci italiani potranno vendere a chi vogliono? In realtà sta diventando sempre più improbabile. E al di là delle solite paturnie patriottiche, per la compagnia italiana questo può rappresentare solo un problema. Mesi ed anni futuri saranno economicamente difficili. Per tutti. Alitalia compresa.
Nei giorni scorsi radio Bfm Business ha dato per sicuro che «Air France-Klm procederà a un importante profit warning». Il gruppo prevedeva di terminare il 2011 con i conti positivi, ma gli analisti del settore a Parigi cominciano a storcere la bocca: possibile un bilancio in rosso. I vertici del colosso hanno opposto un no comment. Ma lo scorso 17 ottobre hanno già cacciato dalla poltrona di amministratore delegato Pierre-Henri Gourgeon, sostituito da Jean-Cyril Spinetta, che aveva già svolto quella funzione in precedenza. E alla guida di Air France, la componente francese (e più importante dell’alleanza), hanno messo Alexandre de Juniac, un manager che più sarkoysta non si puo’. Tutti segnali di nervosismo. Aggravati ora da uno sciopero indetto dai principali sindacati dei dipendenti che si prolungherà da domani, sabato, fino a martedì, giusto per rovinare il ponte dei morti di tanti viaggiatori francesi.
Berlusconi e Sarkozy, che al vertice di Bruxelles non hanno incrociato neppure gli sguardi. E una situazione contabile per Air France-Klm che, secondo le voci, sempre più insistenti a Parigi, è in fase di degenerazione accelerata. Siamo sicuri che il colosso-franco-olandese, che già possiede il 25% di Alitalia, avrà ancora l’intenzione di accaparrarsi il resto del capitale a fine 2012, quando i soci italiani potranno vendere a chi vogliono? In realtà sta diventando sempre più improbabile. E al di là delle solite paturnie patriottiche, per la compagnia italiana questo può rappresentare solo un problema. Mesi ed anni futuri saranno economicamente difficili. Per tutti. Alitalia compresa.
Nei giorni scorsi radio Bfm Business ha dato per sicuro che «Air France-Klm procederà a un importante profit warning». Il gruppo prevedeva di terminare il 2011 con i conti positivi, ma gli analisti del settore a Parigi cominciano a storcere la bocca: possibile un bilancio in rosso. I vertici del colosso hanno opposto un no comment. Ma lo scorso 17 ottobre hanno già cacciato dalla poltrona di amministratore delegato Pierre-Henri Gourgeon, sostituito da Jean-Cyril Spinetta, che aveva già svolto quella funzione in precedenza. E alla guida di Air France, la componente francese (e più importante dell’alleanza), hanno messo Alexandre de Juniac, un manager che più sarkoysta non si puo’. Tutti segnali di nervosismo. Aggravati ora da uno sciopero indetto dai principali sindacati dei dipendenti che si prolungherà da domani, sabato, fino a martedì, giusto per rovinare il ponte dei morti di tanti viaggiatori francesi.
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