Lo so, ne hanno parlato tutti ieri e ne stanno parlando tutti oggi. Ma l’argomento è troppo importante, quindi che ce devo fà? Nulla, infatti eccoci qui a riflettere sulla tragicommedia di proporzioni omeriche che ha coinvolto, e seppellito sotto chilometri di tweets, la rockstar (nel bene o nel male) più importante d’Italia: Vasco Rossi.


Io per primo mi sono lasciato travolgere dal fiume in piena, sull’onda della solidarietà: del resto è difficile non schierarsi contro questa scelta assurda, fuori dal tempo, in forte contrasto con la Libertà più volte professata nei suoi testi. Una storia abbastanza triste, per un paese che già vede la libertà di stampa ondeggiare su un pericoloso baratro.

Ieri parlavamo di Leica, e tempo fa citammo Patrizia Pepe o Kenneth Cole come esempi di errori nella comunicazione socialmediale; ma quello che è successo ieri non credo abbia precedenti. In quanto a rapidità ha superato la vicenda di Red Ronnie, volando sopra le #morattiquotes o l’ironia sul #tunnelgelmini, per andare a toccare una vetta incredibile: ieri 3 Twitter Trend internazionali su 10 erano dedicati al caso. In poche ore un movimento di protesta nato da un piccolo sito internet ha divorato un terzo delle principali conversazioni di una delle piattaforme più importanti per l’informazione del mondo Occidentale, al punto che diversi blog stranieri si sono interrogati ed informati sul fenomeno.

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