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Battaglie e scoperte nel mondo blu ecco la mini-preview di "Avatar"
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Battaglie e scoperte nel mondo blu ecco la mini-preview di "Avatar"
Svelati a Roma 15 minuti della pellicola di James Cameron, in uscita il 18 dicembre
il regista vuole bissare il boom di "Titanic": grande attesa, budget da record
Il film racconta una missione terrestre sull'affascinante satellite Pandora
Sequenze spettacolari, scenografie psichedeliche e la tecnica del motion-capture
L'atmosfera, nonostante il caldo e l'aria vacanziera di fine luglio, è quella delle grandi occasioni: un gruppo di giornalisti riuniti alla Casa del cinema, per assistere alla proiezione di quindici minuti quindici - ma assolutamente inediti - dell'ultima, gigantesca, ipertecnologica, ambiziosissima fantasia cinematografica di James Cameron. Si chiama, come molti già sanno, Avatar, ed è una storia di fantascienza girata (come l'attuale tendenza impone) in 3D, con una base di attori in carne e ossa. Una pellicola pronta a invadere gli schermi planetari il prossimo 18 dicembre e già passata alla storia come la più costosa di sempre: 200 milioni di dollari il budget iniziale, che avrebbe raggiunto - secondo indiscrezioni del magazine Time - quota 300.
E allora eccoci qui, pronti a inforcare gli occhialoni per la fruizione tridimensionale e goderci la visione di questi novecento secondi di cinema "rivoluzionario", come assicurano i dirigenti della major Twentieth Century Fox, almeno sul piano degli effetti visivi. Una sorta di nuova frontiera del digitale, abbinato all'ormai inevitabile 3D. Al termine dei 15 minuti, scatta l'applauso: lo stile, la spettacolarità, la particolarità del mondo creato dal regista di Titanic - che torna dietro la macchina da presa dopo il successo di dodici anni fa - sembrano conquistare molti degli addetti ai lavori.
A colpire, soprattutto, è la stravaganza, la ricchezza cromatica, lo stile quasi lisergico del film - ambientato nell'immaginaria Pandora, satellite di un pianeta lontano dalla Terra. Popolato da mostri nonché da una razza umanoide e guerriera di giganti, i Na'vi: il tutto, all'interno di un'incredibile foresta pluviale, pullulante di vita e di strane creature. E con una prevalenza di colori forti come il blu, il viola, l'azzurro, il rosa acceso.
E' qui che il protagonista, Jake Sully (il Sam Worthington di Terminator Salvation), un marine finito sulla sedia a rotelle, sbarca: è stato creato infatti un avamposto terrestre su Pandora, per trovare minerali preziosi. Ma poiché lì l'aria è irrespirabile, chi vuole compiere la missione deve accettare di trasfomarsi, grazie a una serie di esperimenti (condotti tra gli altri dalla dottoressa Sigourney Weaver) in Avatar, ibridi tra gli umani e i Na'vi. Per il nostro eroe, è l'occasione di riprendere l'uso della gambe: nelle prime sequenze mostrate vediamo il suo arrivo su Pandora su sedia a rotelle, l'impatto con il laboratorio e con altri Avatar, la trasformazione in gigante blu con orecchie a punta e occhi gialli.
Poi, per il pubblico della Casa del cinema, arrivano le scene più spettacolari. Ad esempio la prima battaglia di Jake con alcuni degli stranissimi mostri - un po' dinosauri, un po' Alien - condotta tra le piante e le atmosfere psichedeliche della foresta pluviale. E poi quella, centrale nello svolgimento della storia, dell'incontro con la guerriera Na'vi interpretata da Zoe Saldana: lei lo introduce nel suo mondo, gli spiega le loro usanze. L'ultima sequenza è quella di Jake che impara a domare un enorme uccello: la più divertente, all'interno dei 15 minuti mostrati.
Su questo si chiude la prima parte del film, e anche la miniproiezione romana. Nessuna traccia, almeno per ora, della seconda parte. Come spiegano i responsabili di Fox Italia, Cameron ci sta ancora lavorando. Con lo spirito maniacale che tutti conoscono e che, con l'avventura apparentemente troppo ambiziosa di Titanic, ha fruttato ben 1,8 miliardi di dollari, a lui e ha chi ha creduto nella sua visione. Sappiamo però che è proprio nella seconda parte di Avatar che sono concentrati i momenti più epici: lo scontro tra umani e Na'vi diventa inevitabile e il protagonista dovrà scegliere da che parte stare... Prima della battagliona finale.
Questo sul piano dei contenuti. Dal punto di vista tecnico va detto che, dopo questa preview, si capisce come il motion capture - cioè la tecnica che consente il passaggio dall'attore in carne e ossa alla sua versione ripassata al computer che apparirà sullo schermo - sia ancora uno strumento da affinare. Certo, come spiegano alla Fox, qui siamo di fronte a un salto di qualità, rispetto agli esperimenti fatti finora; ma se sui visi il miglioramento è visibilissimo, sui corpi e sui loro movimenti rispetto agli oggetti che li circondano l'impressione di non realismo resta. Anche se, probabilmente, non influenzerà i risultati al botteghino di questo iper-campione di incassi annunciato.
il regista vuole bissare il boom di "Titanic": grande attesa, budget da record
Il film racconta una missione terrestre sull'affascinante satellite Pandora
Sequenze spettacolari, scenografie psichedeliche e la tecnica del motion-capture
L'atmosfera, nonostante il caldo e l'aria vacanziera di fine luglio, è quella delle grandi occasioni: un gruppo di giornalisti riuniti alla Casa del cinema, per assistere alla proiezione di quindici minuti quindici - ma assolutamente inediti - dell'ultima, gigantesca, ipertecnologica, ambiziosissima fantasia cinematografica di James Cameron. Si chiama, come molti già sanno, Avatar, ed è una storia di fantascienza girata (come l'attuale tendenza impone) in 3D, con una base di attori in carne e ossa. Una pellicola pronta a invadere gli schermi planetari il prossimo 18 dicembre e già passata alla storia come la più costosa di sempre: 200 milioni di dollari il budget iniziale, che avrebbe raggiunto - secondo indiscrezioni del magazine Time - quota 300.
E allora eccoci qui, pronti a inforcare gli occhialoni per la fruizione tridimensionale e goderci la visione di questi novecento secondi di cinema "rivoluzionario", come assicurano i dirigenti della major Twentieth Century Fox, almeno sul piano degli effetti visivi. Una sorta di nuova frontiera del digitale, abbinato all'ormai inevitabile 3D. Al termine dei 15 minuti, scatta l'applauso: lo stile, la spettacolarità, la particolarità del mondo creato dal regista di Titanic - che torna dietro la macchina da presa dopo il successo di dodici anni fa - sembrano conquistare molti degli addetti ai lavori.
A colpire, soprattutto, è la stravaganza, la ricchezza cromatica, lo stile quasi lisergico del film - ambientato nell'immaginaria Pandora, satellite di un pianeta lontano dalla Terra. Popolato da mostri nonché da una razza umanoide e guerriera di giganti, i Na'vi: il tutto, all'interno di un'incredibile foresta pluviale, pullulante di vita e di strane creature. E con una prevalenza di colori forti come il blu, il viola, l'azzurro, il rosa acceso.
E' qui che il protagonista, Jake Sully (il Sam Worthington di Terminator Salvation), un marine finito sulla sedia a rotelle, sbarca: è stato creato infatti un avamposto terrestre su Pandora, per trovare minerali preziosi. Ma poiché lì l'aria è irrespirabile, chi vuole compiere la missione deve accettare di trasfomarsi, grazie a una serie di esperimenti (condotti tra gli altri dalla dottoressa Sigourney Weaver) in Avatar, ibridi tra gli umani e i Na'vi. Per il nostro eroe, è l'occasione di riprendere l'uso della gambe: nelle prime sequenze mostrate vediamo il suo arrivo su Pandora su sedia a rotelle, l'impatto con il laboratorio e con altri Avatar, la trasformazione in gigante blu con orecchie a punta e occhi gialli.
Poi, per il pubblico della Casa del cinema, arrivano le scene più spettacolari. Ad esempio la prima battaglia di Jake con alcuni degli stranissimi mostri - un po' dinosauri, un po' Alien - condotta tra le piante e le atmosfere psichedeliche della foresta pluviale. E poi quella, centrale nello svolgimento della storia, dell'incontro con la guerriera Na'vi interpretata da Zoe Saldana: lei lo introduce nel suo mondo, gli spiega le loro usanze. L'ultima sequenza è quella di Jake che impara a domare un enorme uccello: la più divertente, all'interno dei 15 minuti mostrati.
Su questo si chiude la prima parte del film, e anche la miniproiezione romana. Nessuna traccia, almeno per ora, della seconda parte. Come spiegano i responsabili di Fox Italia, Cameron ci sta ancora lavorando. Con lo spirito maniacale che tutti conoscono e che, con l'avventura apparentemente troppo ambiziosa di Titanic, ha fruttato ben 1,8 miliardi di dollari, a lui e ha chi ha creduto nella sua visione. Sappiamo però che è proprio nella seconda parte di Avatar che sono concentrati i momenti più epici: lo scontro tra umani e Na'vi diventa inevitabile e il protagonista dovrà scegliere da che parte stare... Prima della battagliona finale.
Questo sul piano dei contenuti. Dal punto di vista tecnico va detto che, dopo questa preview, si capisce come il motion capture - cioè la tecnica che consente il passaggio dall'attore in carne e ossa alla sua versione ripassata al computer che apparirà sullo schermo - sia ancora uno strumento da affinare. Certo, come spiegano alla Fox, qui siamo di fronte a un salto di qualità, rispetto agli esperimenti fatti finora; ma se sui visi il miglioramento è visibilissimo, sui corpi e sui loro movimenti rispetto agli oggetti che li circondano l'impressione di non realismo resta. Anche se, probabilmente, non influenzerà i risultati al botteghino di questo iper-campione di incassi annunciato.
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