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"Rubavano" le intercettazioni telefoniche e le passavano agli uomini dei Casalesi
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"Rubavano" le intercettazioni telefoniche e le passavano agli uomini dei Casalesi
Si appropriavano dei dati telefonici raccolti per l'autorità giudiziaria. E passavano i contenuti delle intercettazioni, probabilmente, al clan dei Casalesi. E' questa l'ipotesi accusatoria in base alla quale questa mattina, a Napoli, sono state arrestate tre persone, e sono state compiute perquisizioni dalla Guardia di finanza. Al centro dell'indagine un addetto alla vigilanza, Raffaele Veneruso, 24 anni, e due dipendenti Telecom: responsabili, secondo gli inquirenti, di introduzione abusiva nel sistema telematico, rivelazione di segreto istruttorio e truffa telematica.
Dipendenti infedeli della società telefonica addetti al Sag, Servizio autorità giudiziaria, hanno estratto illecitamente dal sistema informatico dati sensibili e tabulati di utenze telefoniche intestate a persone ignare. L'addetto alla sorveglianza arrestato era dipendente di una azienda privata che gestisce il servizio per conto di Telecom; spesso, per entrare abusivamente nel sistema, utilizzava le password dei due dipendenti Telecom arrestati con lui. A documentare le loro operazioni illecite, anche telecamere sistemate in alcuni uffici dopo che l'inchiesta è partita.
E, secondo gli inquirenti, c'è quasi sicuramente C'è quasi sicuramente il clan camorristico dei Casalesi dietro l'accesso illegale ai sistemi informatici protetti di Telecom, tra cui quello appunto quello che gestisce le intercettazioni. Veneruso è considerato dagli investigatori "anello di congiunzione e canale informativo degli ambienti della locale criminalità organizzata". L'uomo arrestato oggi, secondo quanto sostiene la Procura di Napoli, "in numerose occasioni ha fatto da autista ad una nota escort partenopea preferita, tra gli altri, dal boss Giuseppe Setola durante la sua recente latitanza".
L'uomo gestiva anche un traffico di gioielli edorologi insieme a soggetti gravitanti in ambiente camorristici della zona orientale di Napoli, su cui sono in corso approfondimenti.
In seguito agli ultimi sviluppi l'azienda di telefonia ha deciso di chiudere il centro compartimentale di Napoli, centralizzando i servizi di gestione delle intercettazioni a Roma e Milano
Dipendenti infedeli della società telefonica addetti al Sag, Servizio autorità giudiziaria, hanno estratto illecitamente dal sistema informatico dati sensibili e tabulati di utenze telefoniche intestate a persone ignare. L'addetto alla sorveglianza arrestato era dipendente di una azienda privata che gestisce il servizio per conto di Telecom; spesso, per entrare abusivamente nel sistema, utilizzava le password dei due dipendenti Telecom arrestati con lui. A documentare le loro operazioni illecite, anche telecamere sistemate in alcuni uffici dopo che l'inchiesta è partita.
E, secondo gli inquirenti, c'è quasi sicuramente C'è quasi sicuramente il clan camorristico dei Casalesi dietro l'accesso illegale ai sistemi informatici protetti di Telecom, tra cui quello appunto quello che gestisce le intercettazioni. Veneruso è considerato dagli investigatori "anello di congiunzione e canale informativo degli ambienti della locale criminalità organizzata". L'uomo arrestato oggi, secondo quanto sostiene la Procura di Napoli, "in numerose occasioni ha fatto da autista ad una nota escort partenopea preferita, tra gli altri, dal boss Giuseppe Setola durante la sua recente latitanza".
L'uomo gestiva anche un traffico di gioielli edorologi insieme a soggetti gravitanti in ambiente camorristici della zona orientale di Napoli, su cui sono in corso approfondimenti.
In seguito agli ultimi sviluppi l'azienda di telefonia ha deciso di chiudere il centro compartimentale di Napoli, centralizzando i servizi di gestione delle intercettazioni a Roma e Milano
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