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Facebook valutato a 50 miliardi di dollari
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Facebook valutato a 50 miliardi di dollari
E' il momento d'oro di Facebook: non lo si può negare. Oltre al brillante successo in termini di utenti e di visite nel 2010, il sito di social networking creato da Mark Zuckerberg ha appena ricevuto, come è noto, un investimento di 500 milioni di dollari che ha portato la valutazione della società californiana a 50 miliardi di dollari. A investire nell'azienda di Palo Alto, sono stati la banca d'affari Goldman Sachs, che ha messo sul piatto 450 milioni di dollari, e Digital Sky Technologies, un'impresa russa che in passato aveva già investito su Facebook mezzo miliardo di dollari e che ora ha partecipato all'affare con i restanti 50 milioni di dollari.
L'accordo appena concluso può essere letto come il sintomo della grande popolarità di cui godono le azioni di Facebook scambiate sui mercati privati paralleli. In uno di questi, Sharespost, le quote della società di Zuckerberg sono state vendute di recente a 25 dollari l'una e le aste dei titoli hanno ricevuto richieste superiori all'offerta. In passato, l'andamento positivo delle vendite nei mercati secondari hanno spinto due giganti del settore digitale come Microsoft e Google a quotarsi a Wall Street. Allo stesso modo, l'enorme operazione portata a termine da Goldman e Digital Sky Technologies potrebbe agevolare un'imminente ipo di Facebook, anche se i vertici dell'azienda, Zuckerberg in primis, negano quest'ipotesi.
E' proprio riguardo a questo argomento però che si è concentrata la maggior parte dei commenti e delle interpretazioni dei maggiori analisti finanziari. Al di là della smentita del ceo di Facebook, alcuni ritengono infatti che Goldman Sachs abbia fatto questa mossa per avere un vantaggio competitivo nella gestione di un eventuale sbarco in borsa del gruppo di Palo Alto, che potrebbe avvenire nel 2012. A confermare quest'ipotesi sarebbe il fatto che Goldman starebbe progettando la creazione di un'apposita "società-veicolo" che permetta ai suoi clienti più facoltosi di investire su azioni di Facebook obbligandoli a non rivenderle prima del 2013. Secondo le stime, la banca d'affari si aspetta di ricavare dalle sottoscrizioni dei suoi clienti 1,5 miliardi di dollari.
Facebook è quindi il nuovo Eldorado degli investitori? A prima vista sembrerebbe di sì. Non sono pochi infatti i motivi per cui la "f" bianca con lo sfondo blu sta diventando un business appetitoso in grado di attrarre così tanti investimenti.
* In primo luogo va considerata la dimensione del pianeta Facebook, che è popoloso quasi quanto un continente: gli utenti sono ormai oltre 500 milioni, che in termini di pubblicità rappresentano una gigantesca platea di potenziali acquirenti di prodotti e servizi. Alcuni analisti come Lou Kerner sostengono che il valore complessivo della società nel 2015 potrebbe raggiungere i 200 miliardi di dollari ottenendo incassi per 32 miliardi di dollari, di cui 27 soltanto dalla pubblicità. In prospettiva, l'azienda di Zuckerberg potrebbe arrivare a controllare il 20% dell'intero mercato pubblicitario su Internet.
* Un altro motivo per cui gli investitori si mostrano sempre più interessati a Facebook è il fatto che negli ultimi anni sono state create numerose nuove attività imprenditoriali che hanno la loro base proprio all'interno del social network, soprattutto nell'ambito dell'e-commerce, dei giochi (social gaming) e delle applicazioni. Su ognuna delle imprese digitali che ospita, il sito applica naturalmente delle "commissioni" e spesso sono piuttosto laute. Sul social gaming, ad esempio, Facebook raccoglierebbe il 30% degli introiti più le spese di promozione.
* Il marchio Facebook, poi, è diventato sinonimo di popolarità e freschezza. E' per questo che il gruppo di Palo Alto continua ad ospitare conferenze stampa per il lancio di prodotti e servizi e i media, finora, continuano a seguirle e a riferirne. In altre parole, un ulteriore stimolo a investire su una realtà in espansione come il "libro delle facce".
* Non ultimo, l'intervento di Goldman Sachs potrebbe invogliare molti altri investitori a seguire la stessa strada proprio in virtù dell'affidabilità e del prestigio della banca d'affari, considerata da anni una delle investitrici più autorevoli e oculate che operano a Wall Street. Il nuovo afflusso di capitale, inoltre, potrebbe spingere Facebook a realizzare nuovi servizi per invogliare all'iscrizione altri utenti.
Ma se di Eldorado si tratta bisogna tenere presente che non è tutto oro quello che luccica. Secondo il parere di altri esperti di finanza più scettici sul business di Facebook, gli investimenti sulla società che amministra il social network più diffuso del pianeta sono sovradimensionati e non dovrebbero essere così elevati. Inoltre sembra che Facebook stia facendo di tutto per rimanere sotto quota 500 soci, soglia al di sopra della quale un'azienda privata è tenuta a dare informazioni sul proprio business. Ma vediamo più nello specifico le perplessità legate a questo investimento.
* La prima riguarda l'effettivo giro d'affari di Facebook. In base a diverse stime l'ammontare degli introiti della compagnia si aggirerebbe al momento intorno ai 2 miliardi di dollari. Quella di Palo Alto però è ancora un'azienda privata e non è tenuta, finché non si quota pubblicamente sui mercati finanziari, a comunicare le cifre ufficiali dei suoi bilanci. Perciò, investire su una società di cui non si conoscono con certezza i conti potrebbe essere rischioso.
* Questi stessi analisti fanno notare inoltre che una grossa fetta degli spazi pubblicitari su Facebook sono acquistati da grandi gruppi come Groupon e simili. Un modello pubblicitario, questo, che alla lunga potrebbe non essere sostenibile perché gli inserzionisti più piccoli che agiscono a livello locale tendono a sentirsi offuscati da queste multinazionali e potrebbero scegliere di non investire più in pubblicità, riducendo di molto le entrate per Zuckerberg e soci.
* Infine, per quanto riguarda il settore dei giochi online, alcuni colossi di Internet come Google stanno tentando di costruire piattaforme alternative a Facebook per ospitare le società che offrono applicazioni di social gaming come Zynga e altre, le quali già da un po' di tempo stanno cercando di trovare un modo per operare anche al di fuori del social network più popolare del mondo. Considerata la velocità con cui i player internazionali del mercato del web sfornano
FONTE YAHOO FINANZA
L'accordo appena concluso può essere letto come il sintomo della grande popolarità di cui godono le azioni di Facebook scambiate sui mercati privati paralleli. In uno di questi, Sharespost, le quote della società di Zuckerberg sono state vendute di recente a 25 dollari l'una e le aste dei titoli hanno ricevuto richieste superiori all'offerta. In passato, l'andamento positivo delle vendite nei mercati secondari hanno spinto due giganti del settore digitale come Microsoft e Google a quotarsi a Wall Street. Allo stesso modo, l'enorme operazione portata a termine da Goldman e Digital Sky Technologies potrebbe agevolare un'imminente ipo di Facebook, anche se i vertici dell'azienda, Zuckerberg in primis, negano quest'ipotesi.
E' proprio riguardo a questo argomento però che si è concentrata la maggior parte dei commenti e delle interpretazioni dei maggiori analisti finanziari. Al di là della smentita del ceo di Facebook, alcuni ritengono infatti che Goldman Sachs abbia fatto questa mossa per avere un vantaggio competitivo nella gestione di un eventuale sbarco in borsa del gruppo di Palo Alto, che potrebbe avvenire nel 2012. A confermare quest'ipotesi sarebbe il fatto che Goldman starebbe progettando la creazione di un'apposita "società-veicolo" che permetta ai suoi clienti più facoltosi di investire su azioni di Facebook obbligandoli a non rivenderle prima del 2013. Secondo le stime, la banca d'affari si aspetta di ricavare dalle sottoscrizioni dei suoi clienti 1,5 miliardi di dollari.
Facebook è quindi il nuovo Eldorado degli investitori? A prima vista sembrerebbe di sì. Non sono pochi infatti i motivi per cui la "f" bianca con lo sfondo blu sta diventando un business appetitoso in grado di attrarre così tanti investimenti.
* In primo luogo va considerata la dimensione del pianeta Facebook, che è popoloso quasi quanto un continente: gli utenti sono ormai oltre 500 milioni, che in termini di pubblicità rappresentano una gigantesca platea di potenziali acquirenti di prodotti e servizi. Alcuni analisti come Lou Kerner sostengono che il valore complessivo della società nel 2015 potrebbe raggiungere i 200 miliardi di dollari ottenendo incassi per 32 miliardi di dollari, di cui 27 soltanto dalla pubblicità. In prospettiva, l'azienda di Zuckerberg potrebbe arrivare a controllare il 20% dell'intero mercato pubblicitario su Internet.
* Un altro motivo per cui gli investitori si mostrano sempre più interessati a Facebook è il fatto che negli ultimi anni sono state create numerose nuove attività imprenditoriali che hanno la loro base proprio all'interno del social network, soprattutto nell'ambito dell'e-commerce, dei giochi (social gaming) e delle applicazioni. Su ognuna delle imprese digitali che ospita, il sito applica naturalmente delle "commissioni" e spesso sono piuttosto laute. Sul social gaming, ad esempio, Facebook raccoglierebbe il 30% degli introiti più le spese di promozione.
* Il marchio Facebook, poi, è diventato sinonimo di popolarità e freschezza. E' per questo che il gruppo di Palo Alto continua ad ospitare conferenze stampa per il lancio di prodotti e servizi e i media, finora, continuano a seguirle e a riferirne. In altre parole, un ulteriore stimolo a investire su una realtà in espansione come il "libro delle facce".
* Non ultimo, l'intervento di Goldman Sachs potrebbe invogliare molti altri investitori a seguire la stessa strada proprio in virtù dell'affidabilità e del prestigio della banca d'affari, considerata da anni una delle investitrici più autorevoli e oculate che operano a Wall Street. Il nuovo afflusso di capitale, inoltre, potrebbe spingere Facebook a realizzare nuovi servizi per invogliare all'iscrizione altri utenti.
Ma se di Eldorado si tratta bisogna tenere presente che non è tutto oro quello che luccica. Secondo il parere di altri esperti di finanza più scettici sul business di Facebook, gli investimenti sulla società che amministra il social network più diffuso del pianeta sono sovradimensionati e non dovrebbero essere così elevati. Inoltre sembra che Facebook stia facendo di tutto per rimanere sotto quota 500 soci, soglia al di sopra della quale un'azienda privata è tenuta a dare informazioni sul proprio business. Ma vediamo più nello specifico le perplessità legate a questo investimento.
* La prima riguarda l'effettivo giro d'affari di Facebook. In base a diverse stime l'ammontare degli introiti della compagnia si aggirerebbe al momento intorno ai 2 miliardi di dollari. Quella di Palo Alto però è ancora un'azienda privata e non è tenuta, finché non si quota pubblicamente sui mercati finanziari, a comunicare le cifre ufficiali dei suoi bilanci. Perciò, investire su una società di cui non si conoscono con certezza i conti potrebbe essere rischioso.
* Questi stessi analisti fanno notare inoltre che una grossa fetta degli spazi pubblicitari su Facebook sono acquistati da grandi gruppi come Groupon e simili. Un modello pubblicitario, questo, che alla lunga potrebbe non essere sostenibile perché gli inserzionisti più piccoli che agiscono a livello locale tendono a sentirsi offuscati da queste multinazionali e potrebbero scegliere di non investire più in pubblicità, riducendo di molto le entrate per Zuckerberg e soci.
* Infine, per quanto riguarda il settore dei giochi online, alcuni colossi di Internet come Google stanno tentando di costruire piattaforme alternative a Facebook per ospitare le società che offrono applicazioni di social gaming come Zynga e altre, le quali già da un po' di tempo stanno cercando di trovare un modo per operare anche al di fuori del social network più popolare del mondo. Considerata la velocità con cui i player internazionali del mercato del web sfornano
FONTE YAHOO FINANZA
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