Alice, uno dei quattro esperimenti collocati nell’anello sotterraneo di 27 chilometri tra il confine franco-svizzero e che forma l’acceleratore LHC (Large Hadron Collider, il ‘grande collisore di adroni’), continua a dare grandi soddisfazioni.

Tre settimane fa, l’équipe di scienziati guidati da Paolo Giubellino era riuscita a riprodurre le condizioni dell’universo 14 miliardi di anni fa e appena 10 milionesimi di secondo dopo il Big Bang, il modello cosmogonico dello sviluppo e dell’espansione del cosmo, scontrando fra loro nuclei di piombo per generare il plasma di quark e gluoni.

Le ricerche proseguono e gli esperimenti Atlas e Cms, diretti dagli scienziati italiani Fabiola Gianotti e Guido Tonelli, hanno verificato il jet quenching, il fenomeno di formazione dei jet di particelle nucleari osservato dalla collisione tra ioni pesanti.

Dalla scienza alla sua metaforizzazione il passo è breve: lo stravagante artista concettuale e scrittore Jonathon Keats dà singolari espressioni figurate degli avvenimenti che si succedono al CERN di Ginevra. Il bizzarro statunitense, che si è autoproclamato “pornografo di Dio”, identifica il Big Bang con un “orgasmo cosmico”, un “coito divino”. Il prossimo progetto di Keats è di “eccitare” Dio fino a ricreare un altro Big Bang, su piccola scala, attraverso un’esposizione presso la Galleria d’Arte di Brooklyn. Sempre che gli sia elargito il permesso, poiché gli USA applicano restrizioni assai forti su tutto ciò che concerne l’esposizione di materiale esplicitamente sessuale.

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