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Iniziate le audizioni del Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale
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Iniziate le audizioni del Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale
Le prime associazioni ed aziende ad essere ascoltate saranno: Anica, Frt, Fimi, Afi, Fapav e Aesvi...
Oggi a Palazzo Chigi sono previste le prime audizioni del Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale.
Le prime associazioni ed aziende ad essere ascoltate saranno: ANICA - Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali, FRT - Federazione Radio Televisioni, FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana, AFI - Associazione dei fonografici Italiani, FAPAV - Federazione Anti-Pirateria Audiovisiva, AESVI - Associazione Editori Software Videoludico Italiana.
Successivamente saranno comunicate le date delle audizioni di: Confindustria Servizi Innovativi - riunisce AIIP (Providers), Assinform (imprese ICT), ASSTEL (le telecom), FEDOWEB (operatori web); BSA (Business Software Alliance) - riunisce le societa' produttrici di software (Microsoft, Apple, ecc.); IAB (Interactive Advertising Bureau), che include Google, MySpace, Matrix/Virgilio, Yahoo!, ecc.; Intesa Consumatori e Beuc (Bureau Europe'en des Consommateurs), il cui presidente e' Paolo Martinello di Altroconsumo.
Le premesse, per la verita', non sono molto buone considerato l'infelice disegno di legge prima attributo alla SIAE e poi invece individuato come creatura di Luca Barbareschi che se rimane l'impianto normativo su cui discutere non potra' inevitabilmente portare a buoni risultati. Del resto gia' l'intento manifestato dal Comitato di trovare una soluzione in tempi rapidi ad un problema divenuto ormai estremamente grave lascia un po' perplessi.
La materia da qualche tempo (e sarebbe il caso di cambiare orientamento) viene data in pasto a personaggi dello spettacolo come la Carlucci prima e Barbareschi adesso che hanno dimostrato di avere una visione troppo persecutoria nei confronti della Rete ed una scarsa conoscenza della natura di Internet e dei meccanismi che ne regolano il funzionamento. L'arrivo, quindi, di un Comitato specializzato e' stato salutato con grande favore da tutti gli operatori e le previste audizioni sono sicuramente un buon segno. Il problema e' che va trovata a mio modesto parere una soluzione equilibrata che assicuri una valida tutela giuridica alle opere coperte dal diritto d' autore, ma non "violenti" la Rete creando degli assurdi meccanismi sanzionatori che di fatto bloccano le funzionalita' di Internet e degli stessi operatori che non possono essere gravati di responsabilita' eccessive.
Il modello francese non puo' e non deve essere considerato come punto di riferimento, ma ho paura che l'intento del Comitato sia tutt' altro.
Oggi a Palazzo Chigi sono previste le prime audizioni del Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale.
Le prime associazioni ed aziende ad essere ascoltate saranno: ANICA - Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali, FRT - Federazione Radio Televisioni, FIMI - Federazione Industria Musicale Italiana, AFI - Associazione dei fonografici Italiani, FAPAV - Federazione Anti-Pirateria Audiovisiva, AESVI - Associazione Editori Software Videoludico Italiana.
Successivamente saranno comunicate le date delle audizioni di: Confindustria Servizi Innovativi - riunisce AIIP (Providers), Assinform (imprese ICT), ASSTEL (le telecom), FEDOWEB (operatori web); BSA (Business Software Alliance) - riunisce le societa' produttrici di software (Microsoft, Apple, ecc.); IAB (Interactive Advertising Bureau), che include Google, MySpace, Matrix/Virgilio, Yahoo!, ecc.; Intesa Consumatori e Beuc (Bureau Europe'en des Consommateurs), il cui presidente e' Paolo Martinello di Altroconsumo.
Le premesse, per la verita', non sono molto buone considerato l'infelice disegno di legge prima attributo alla SIAE e poi invece individuato come creatura di Luca Barbareschi che se rimane l'impianto normativo su cui discutere non potra' inevitabilmente portare a buoni risultati. Del resto gia' l'intento manifestato dal Comitato di trovare una soluzione in tempi rapidi ad un problema divenuto ormai estremamente grave lascia un po' perplessi.
La materia da qualche tempo (e sarebbe il caso di cambiare orientamento) viene data in pasto a personaggi dello spettacolo come la Carlucci prima e Barbareschi adesso che hanno dimostrato di avere una visione troppo persecutoria nei confronti della Rete ed una scarsa conoscenza della natura di Internet e dei meccanismi che ne regolano il funzionamento. L'arrivo, quindi, di un Comitato specializzato e' stato salutato con grande favore da tutti gli operatori e le previste audizioni sono sicuramente un buon segno. Il problema e' che va trovata a mio modesto parere una soluzione equilibrata che assicuri una valida tutela giuridica alle opere coperte dal diritto d' autore, ma non "violenti" la Rete creando degli assurdi meccanismi sanzionatori che di fatto bloccano le funzionalita' di Internet e degli stessi operatori che non possono essere gravati di responsabilita' eccessive.
Il modello francese non puo' e non deve essere considerato come punto di riferimento, ma ho paura che l'intento del Comitato sia tutt' altro.
- Codice:
http://www.studiocelentano.it/
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