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Proteggere e cifrare hard disk e dischi solidi (SSD): standard hardware con numerosi vantaggi
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Proteggere e cifrare hard disk e dischi solidi (SSD): standard hardware con numerosi vantaggi
Pubblicate in queste ore le specifiche per la tecnologie FDE (Full-Disk Encryption), che diventano standard. Servono a effettuare la crittografia completa dei dischi.
L’esigenza di essere certi della protezione dei dati aziendali è per gli amministratori di sistema una priorità irrinunciabile. Proteggere i dati sul nascere, direttamente all’interno degli hard disk, è da sempre l’obiettivo del Trusted Computing Group, l’organizzazione non-profit di cui fanno parte nomi del calibro di Seagate, Samsung, Toshiba e Fujitsu.
TCG ha pubblicato in queste ore le specifiche per la tecnologie FDE (Full-Disk Encryption), alle quali sta lavorando da circa sei anni e che ora finalmente diventano standard universale. Si tratta di specifiche per la crittografia completa dei dischi che indicano tutti i dettagli relativi a questa tecnologia, che può essere adottata all’interno di sistemi notebook, desktop e server.
Come riporta Punto Informatico, il Trusted Computing Group ha sviluppato tre diverse specifiche, basate su crittografia di tipo AES 128-bit e AES 256-bit: The Opal Specification illustra i requisiti minimi per i dispositivi di storage da usare nei personal computer e nei laptop; The Enterprise Security Subsystem Class Specification è la specifica che riguarda le applicazioni di storage nei data center e nei CED; The Storage Interface Interactions Specification descrive le modalità di comunicazione tra le specifiche di cifratura del TCG e le interfacce dati dei drive, quali ATA seriale e parallela, SCSI SAS, fibre ottiche e ATAPI.
Quali i vantaggi di questo nuovo standard? Molti, a partire dall’interoperabilità che ogni produttore di hard disk dovrà assicurare alla maggiore sicurezza dei dispositivi di storage. Come ha spiegato Robert Thibadeau di Seagate, quando un drive USB viene scollegato o quando un notebook viene spento o ancora quando un amministratore rimuove un disco da un server, l’accesso ai dati non può avvenire fino a che non venga immessa una password che consente di decifrare il contenuto del disco. «Se non si dispone di questa password» ha detto Thibadeau «il disco è come un mattone».
A ciò si aggiunga il fatto che le nuove specifiche costituiranno un fattore di facilitazione nei processi di configurazione, di installazione e di gestione. Jon Oltsik di Enterprise Strategy Group è convinto che in cinque anni ogni singolo drive che uscirà dalle linee di produzione sarà cifrato. Le specifiche TCG, infine, possono essere adottate sia per i dischi magnetici che per i drive a stato solido (SSD).
L’esigenza di essere certi della protezione dei dati aziendali è per gli amministratori di sistema una priorità irrinunciabile. Proteggere i dati sul nascere, direttamente all’interno degli hard disk, è da sempre l’obiettivo del Trusted Computing Group, l’organizzazione non-profit di cui fanno parte nomi del calibro di Seagate, Samsung, Toshiba e Fujitsu.
TCG ha pubblicato in queste ore le specifiche per la tecnologie FDE (Full-Disk Encryption), alle quali sta lavorando da circa sei anni e che ora finalmente diventano standard universale. Si tratta di specifiche per la crittografia completa dei dischi che indicano tutti i dettagli relativi a questa tecnologia, che può essere adottata all’interno di sistemi notebook, desktop e server.
Come riporta Punto Informatico, il Trusted Computing Group ha sviluppato tre diverse specifiche, basate su crittografia di tipo AES 128-bit e AES 256-bit: The Opal Specification illustra i requisiti minimi per i dispositivi di storage da usare nei personal computer e nei laptop; The Enterprise Security Subsystem Class Specification è la specifica che riguarda le applicazioni di storage nei data center e nei CED; The Storage Interface Interactions Specification descrive le modalità di comunicazione tra le specifiche di cifratura del TCG e le interfacce dati dei drive, quali ATA seriale e parallela, SCSI SAS, fibre ottiche e ATAPI.
Quali i vantaggi di questo nuovo standard? Molti, a partire dall’interoperabilità che ogni produttore di hard disk dovrà assicurare alla maggiore sicurezza dei dispositivi di storage. Come ha spiegato Robert Thibadeau di Seagate, quando un drive USB viene scollegato o quando un notebook viene spento o ancora quando un amministratore rimuove un disco da un server, l’accesso ai dati non può avvenire fino a che non venga immessa una password che consente di decifrare il contenuto del disco. «Se non si dispone di questa password» ha detto Thibadeau «il disco è come un mattone».
A ciò si aggiunga il fatto che le nuove specifiche costituiranno un fattore di facilitazione nei processi di configurazione, di installazione e di gestione. Jon Oltsik di Enterprise Strategy Group è convinto che in cinque anni ogni singolo drive che uscirà dalle linee di produzione sarà cifrato. Le specifiche TCG, infine, possono essere adottate sia per i dischi magnetici che per i drive a stato solido (SSD).
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