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Zone non coperte da ADSL: copertura sarà garantita da finanziamento dell'Unione Europea?
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Zone non coperte da ADSL: copertura sarà garantita da finanziamento dell'Unione Europea?
L'Unione Europea pronta a finanziare l'estensione e il rinnovamento delle reti broadband, con l'obiettivo di portare la banda larga anche a quelle aree rurali e meno popolose ancora escluse dall'Internet veloce.
La Commissione Europea ha proposto un nuovo investimento di 5 miliardi di euro per fronteggiare la crisi economica e rilanciare lo sviluppo. A essere interessati dai finanziamenti sono due settori chiave dell’economia, quello energetico e quello legato alle infrastrutture Internet a banda larga.
Di questi 5 miliardi complessivi, provenienti da fondi europei non utilizzati, un miliardo sarà destinato interamente per l’estensione e il rinnovamento delle reti broadband, con l’obiettivo di portare la banda larga anche a quelle aree rurali e meno popolose ancora escluse dall’Internet veloce. La cifra, infatti, sarà gestita proprio dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.
La Commissione Europea vuole garantire una copertura del 100% entro il 2010 per l’intera popolazione della UE e ha definito l’obiettivo come un imperativo economico e sociale. E il perché è presto spiegato: investire nelle infrastrutture per modernizzare la rete Internet ed estenderla a tutti i cittadini significa creare le condizioni per uno sviluppo economico quanto mai necessario soprattutto nella fase di incertezza che ha colpito tutti i mercati mondiali e tutti i settori di produzione. Secondo un recente studio, se Internet sarà estesa e potenziata, si potrebbe creare entro il 2015 circa un milione di posti di lavoro e generare una crescita delle attività economiche stimata sugli 850 miliardi di euro.
In un comunicato diffuso per annunciare i nuovi finanziamenti, la Commissione Europea scrive che nelle aree in cui le infrastrutture sono deficitarie un maggiore investimento nelle nuove strutture per le telecomunicazioni può aumentare la produttività e l’occupazione in un ambito di economia locale. Lo sviluppo di servizi a banda larga, inoltre, può facilitare nuovi rapporti tra le istituzioni, la PA e i cittadini, con una ottimizzazione dei costi per tutti i soggetti coinvolti. Senza dimenticare, infine, l’impatto positivo che il piano produrrebbe sull’industria europea.
Il finanziamento sarà erogato in base a precisi progetti presentati dai singoli Paesi membri. Si auspica, quindi, che il Governo italiano voglia beneficiare di questa opportunità e, accanto all’impegno profuso per la realizzazione della NGN, si dia da fare per non perdere questo prezioso aiuto. Anche perché il digital divide, in Italia, si fa particolarmente sentire.
La Commissione Europea ha proposto un nuovo investimento di 5 miliardi di euro per fronteggiare la crisi economica e rilanciare lo sviluppo. A essere interessati dai finanziamenti sono due settori chiave dell’economia, quello energetico e quello legato alle infrastrutture Internet a banda larga.
Di questi 5 miliardi complessivi, provenienti da fondi europei non utilizzati, un miliardo sarà destinato interamente per l’estensione e il rinnovamento delle reti broadband, con l’obiettivo di portare la banda larga anche a quelle aree rurali e meno popolose ancora escluse dall’Internet veloce. La cifra, infatti, sarà gestita proprio dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.
La Commissione Europea vuole garantire una copertura del 100% entro il 2010 per l’intera popolazione della UE e ha definito l’obiettivo come un imperativo economico e sociale. E il perché è presto spiegato: investire nelle infrastrutture per modernizzare la rete Internet ed estenderla a tutti i cittadini significa creare le condizioni per uno sviluppo economico quanto mai necessario soprattutto nella fase di incertezza che ha colpito tutti i mercati mondiali e tutti i settori di produzione. Secondo un recente studio, se Internet sarà estesa e potenziata, si potrebbe creare entro il 2015 circa un milione di posti di lavoro e generare una crescita delle attività economiche stimata sugli 850 miliardi di euro.
In un comunicato diffuso per annunciare i nuovi finanziamenti, la Commissione Europea scrive che nelle aree in cui le infrastrutture sono deficitarie un maggiore investimento nelle nuove strutture per le telecomunicazioni può aumentare la produttività e l’occupazione in un ambito di economia locale. Lo sviluppo di servizi a banda larga, inoltre, può facilitare nuovi rapporti tra le istituzioni, la PA e i cittadini, con una ottimizzazione dei costi per tutti i soggetti coinvolti. Senza dimenticare, infine, l’impatto positivo che il piano produrrebbe sull’industria europea.
Il finanziamento sarà erogato in base a precisi progetti presentati dai singoli Paesi membri. Si auspica, quindi, che il Governo italiano voglia beneficiare di questa opportunità e, accanto all’impegno profuso per la realizzazione della NGN, si dia da fare per non perdere questo prezioso aiuto. Anche perché il digital divide, in Italia, si fa particolarmente sentire.
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