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Ha 13 anni ma ne dimostra 50
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060210
Ha 13 anni ma ne dimostra 50
Zara Hartshorn è un’adolescente inglese che soffre di lipodistrofia, una condizione degenerativa che riguarda i grassi del corpo e che la fa sembrare vecchia. I giornali e i tabloid inglesi le hanno dedicato ampio spazio perché la medicina può fare molto ma la madre non ha i mezzi economici necessari alle cure.
Il suo volto è particolarmente segnato dalla lipodistrofia che distribuisce i grassi del corpo in modo non uniforme, creando increspature anomale della pelle che cresce in maniera accelerata e, al di là degli impatti che questa ha sul fisico, crea grossi problemi nei rapporti sociali soprattutto per i giovani. “Scimmia”, “vecchia” e “faccia moscia” sono solo alcuni dei soprannomi che i suoi compagni di scuola le hanno affibbiato, causando in Zara un dolore che va oltre la sua condizione, quella di una ragazzina che sembra una donna di mezza età.
E’ una degenerazione genetica, ne sono affetti la madre Tracy e gli altri due fratelli di Zara, seppure in forma minore. Ed è stata proprio Tracy, oggi 40enne, ad essersi sottoposta per prima ad un intervento di plastica facciale che ha ridotto il problema in modo purtroppo temporaneo. La degenerazione col tempo si è riproposta lasciando pure traccia evidente delle cicatrici. Oggi la medicina ha fatto dei notevoli progressi, anche se si tratta di terapie ancora sperimentali, soprattutto perché la lipodistrofia è uno dei tanti effetti devastanti dell’HIV, malattia che di per sé pone già chi ne è affetto in uno stato di isolamento dalla vita sociale. La madre si dice disposta a tutto per aiutare Zara prima che sia troppo tardi e, non del tutto rassegnata, chiede con dignità all’Inghilterra di essere vicina a sua figlia.
Anche in Italia il problema è particolarmente sentito, ci sono diversi enti onlus che si stanno prodigando per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli ambienti della ricerca scientifica. Il sito www.lipodistrofia.info può essere consultato per saperne di più.
* Fonte TGCom
Il suo volto è particolarmente segnato dalla lipodistrofia che distribuisce i grassi del corpo in modo non uniforme, creando increspature anomale della pelle che cresce in maniera accelerata e, al di là degli impatti che questa ha sul fisico, crea grossi problemi nei rapporti sociali soprattutto per i giovani. “Scimmia”, “vecchia” e “faccia moscia” sono solo alcuni dei soprannomi che i suoi compagni di scuola le hanno affibbiato, causando in Zara un dolore che va oltre la sua condizione, quella di una ragazzina che sembra una donna di mezza età.
E’ una degenerazione genetica, ne sono affetti la madre Tracy e gli altri due fratelli di Zara, seppure in forma minore. Ed è stata proprio Tracy, oggi 40enne, ad essersi sottoposta per prima ad un intervento di plastica facciale che ha ridotto il problema in modo purtroppo temporaneo. La degenerazione col tempo si è riproposta lasciando pure traccia evidente delle cicatrici. Oggi la medicina ha fatto dei notevoli progressi, anche se si tratta di terapie ancora sperimentali, soprattutto perché la lipodistrofia è uno dei tanti effetti devastanti dell’HIV, malattia che di per sé pone già chi ne è affetto in uno stato di isolamento dalla vita sociale. La madre si dice disposta a tutto per aiutare Zara prima che sia troppo tardi e, non del tutto rassegnata, chiede con dignità all’Inghilterra di essere vicina a sua figlia.
Anche in Italia il problema è particolarmente sentito, ci sono diversi enti onlus che si stanno prodigando per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli ambienti della ricerca scientifica. Il sito www.lipodistrofia.info può essere consultato per saperne di più.
* Fonte TGCom
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