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Napoli, arriva l’ospedale dei peluche
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061209
Napoli, arriva l’ospedale dei peluche
Dopo l’ospedale delle bambole arriva quello dei peluche. E i “medici” che cureranno occhi scuciti, braccia sfilacciate, tessuti strappati saranno gli stessi dello storico negozio gestito da decenni da Tiziana Grassi in Via San Biagio dei Librai. I peluche “malati” potranno essere riparati al Parco Zoo di Napoli: personale con tanto di camice si prodigherà per effettuare visite e diagnosi. Tutto nell’interesse dei bambini che non vogliono rinunciare ai morbidi compagni di gioco.
OBIETTIVI EDUCATIVI – Francesco Emilio Borrelli, presidente dell’associazione “Watchdog” che ha ideato l’iniziativa, espone quelli che sono gli obiettivi: “Vogliamo diffondere l’amore per gli animali, quelli veri, e abituare i bambini al riutilizzo delle cose vecchie. Bisogna far comprendere che un pupazzo rotto si può anche aggiustare e, quindi, riutilizzare”.
COME FUNZIONA – Il bimbo porta il suo animaletto di peluche al pronto soccorso. Qui lo sfortunato giocattolo sarà sottoposto alle prime cure, a cui segue una diagnosi che deciderà il periodo di degenza. Quando la cura sarà completata, il bambino, oltre al giocattolo perfettamente curato, otterrà anche l’attestato di “Amico degli animali”, il cui primo punto recita: “Ricorda sempre che chi non sa amare gli animali, non sa neppure amare le persone”.
VERSO L’ESTERO – “La nostra è un’iniziativa talmente unica e originale – afferma Cesare Falchero, amministratore del Parco Zoo – che siamo già stati contattati da varie parti del mondo per realizzare progetti simili. Siamo felici di dare ai nostri bambini un messaggio positivo di amore, soprattutto – conclude Falchero – dopo le tristi vicende che abbiamo letto in questi giorni legate ai baby neomelodici che cantano di sesso, violenza e camorra”.
Fonte Campaniasuweb.it
OBIETTIVI EDUCATIVI – Francesco Emilio Borrelli, presidente dell’associazione “Watchdog” che ha ideato l’iniziativa, espone quelli che sono gli obiettivi: “Vogliamo diffondere l’amore per gli animali, quelli veri, e abituare i bambini al riutilizzo delle cose vecchie. Bisogna far comprendere che un pupazzo rotto si può anche aggiustare e, quindi, riutilizzare”.
COME FUNZIONA – Il bimbo porta il suo animaletto di peluche al pronto soccorso. Qui lo sfortunato giocattolo sarà sottoposto alle prime cure, a cui segue una diagnosi che deciderà il periodo di degenza. Quando la cura sarà completata, il bambino, oltre al giocattolo perfettamente curato, otterrà anche l’attestato di “Amico degli animali”, il cui primo punto recita: “Ricorda sempre che chi non sa amare gli animali, non sa neppure amare le persone”.
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Fonte Campaniasuweb.it
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