Scienziati del centro di ricerca IBM di Almaden, negli Stati Uniti,
e ricercatori di cinque università, fra le quali la Stanford
University, hanno sviluppato un software che stimola la corteccia
cerebrale di un mammifero, più intelligente e complesso del cervello di
un gatto.
Si tratta del primo importante traguardo raggiunto nell’ambito del
progetto Synapse, finanziato dalla Defense Advanced Research Projects
Agency (DARPA), volto a sviluppare
un computer in grado di replicare la complessità d’azione del cervello
umano. Il team di scienziati, guidato da Dharmendra Modha
di IBM, è riuscito a realizzare la simulazione corticale in tempo reale
dell’attività di oltre un miliardo di neuroni in una rete di 8,87
trilioni di sinapsi. Un traguardo, spiega Modha, superiore a quanto si
verifica all’interno del cervello di un gatto.
L’obiettivo è stato raggiunto grazie all’utilizzo di un algoritmo
sviluppato ad hoc e chiamato BlueMatter, capace di computare le
connessioni tra tutte le locazioni corticali e sub-corticali del
cervello. La macchina utilizzata per lo studio è il noto supercomputer IBM Blue Gene, composto da 147.456 processori e dotato di una memoria di 144 TB (terabyte).
Scopo ultimo della ricerca, spiega Modha, è fornire alla scienza
ulteriori strumenti utili per comprendere meglio il funzionamento del
cervello. Lo studio, inoltre, potrebbe aprire nuove prospettive in
ambito informatico e nell’ingegneria robotica. La DARPA, infatti,
continuerà a finanziare il progetto Synapse anche allo scopo di aggiungere intelligenza artificiale alle macchine e ai robot.