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il Web aiuti l'Africa

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il Web aiuti l'Africa News_4aae2c59ca427dfd
«Vogliamo un mondo nel quale tutte le persone abbiano la possibilità di accedere al Web.
Tutti - di qualsiasi linguaggio, capacità, localizzazione, sesso, età o
altro - dovranno essere in grado di comunicare e collaborare, creare
contenuti di valore ed accedere alle informazioni di cui necessitano
per migliorare la loro vita e le loro comunità. La creatività di
miliardi di nuovi utenti del Web dovrà essere liberata. Le capacità del
web si moltiplicheranno e giocheranno un ruolo sempre più cruciale
nella riduzione della povertà e dei conflitti, migliorando salute ed
educazione, invertendo il riscaldamento climatico, diffondendo migliori
gestioni governative e risolvendo tutte le sfide, locali e globali»: è
questa la sfida che la Web Foundation, l'associazione no profit fondata da Tim Berners-Lee, pone al centro del proprio manifesto programmatico.

Dopo aver letteralmente inventato il World Wide Web, Tim Berners-Lee
non intende limitarsi ad uno sviluppo interno dello strumento.
Guardando al di fuori, infatti, è facile vedere quanto la Rete sia oggi
una disponibilità per pochi, trasformandosi pertanto in una aggravante
per le condizioni delle popolazioni in difficoltà. La Rete, però, è
stata pensata per essere equa ed onnicomprensiva, in grado di arrivare
ovunque ed a parità di condizioni. Deve essere difficile per Tim
Berners-Lee vedere tagliate fuori dal Web proprio le popolazioni che
più potrebbero fruirne per migliorare le proprie condizioni di vita, ed
è per questo che la Web Foundation porta ora avanti due nuovi progetti ed un un fine ultimo: permettere
alle popolazioni lontane dal Web di utilizzare gli strumenti
disponibili non solo per accedervi, ma anche per sviluppare soluzioni
nuove e contenuti utili
per il proprio specifico contesto economico e sociale.

La World Wide Web Foundation,
insomma, non intende aiutare il Web, ma il contrario: intende capire
come il Web possa aiutare gli utenti. Il primo progetto è il cosiddetto
"Re-greening in Africa"
(W4RA): l'intento è quello di mettere in comunicazione quanti lavorano
nel mondo dell'agricoltura, permettendo loro di sviluppare strategie e
piani di lavoro comuni e consapevoli sulla base di esperienze e
condivisioni informate. Per far ciò è necessario anzitutto creare la
piattaforma comunicativa: la Web Alliance for Re-greening
Africa intende pertanto capire quali siano le informazioni da
condividere, come possa essere fatto utilizzando strumenti web-based,
come possa avvenire l'accesso
(in particolare da mobile) e
come si possano aumentare i casi di successo. La definizione di
strumenti ed obiettivi prenderà forma a partire dal Burkina Faso ed i
fondi a disposizione dovrebbero garantire 3 anni di lavoro ed una
estensione del programma a Niger e Mali.


«Vogliamo un mondo nel quale tutte le persone abbiano la possibilità di accedere al Web.
Tutti - di qualsiasi linguaggio, capacità, localizzazione, sesso, età o
altro - dovranno essere in grado di comunicare e collaborare, creare
contenuti di valore ed accedere alle informazioni di cui necessitano
per migliorare la loro vita e le loro comunità. La creatività di
miliardi di nuovi utenti del Web dovrà essere liberata. Le capacità del
web si moltiplicheranno e giocheranno un ruolo sempre più cruciale
nella riduzione della povertà e dei conflitti, migliorando salute ed
educazione, invertendo il riscaldamento climatico, diffondendo migliori
gestioni governative e risolvendo tutte le sfide, locali e globali»: è
questa la sfida che la Web Foundation, l'associazione no profit fondata da Tim Berners-Lee, pone al centro del proprio manifesto programmatico.






Dopo aver letteralmente inventato il World Wide Web, Tim Berners-Lee
non intende limitarsi ad uno sviluppo interno dello strumento.
Guardando al di fuori, infatti, è facile vedere quanto la Rete sia oggi
una disponibilità per pochi, trasformandosi pertanto in una aggravante
per le condizioni delle popolazioni in difficoltà. La Rete, però, è
stata pensata per essere equa ed onnicomprensiva, in grado di arrivare
ovunque ed a parità di condizioni. Deve essere difficile per Tim
Berners-Lee vedere tagliate fuori dal Web proprio le popolazioni che
più potrebbero fruirne per migliorare le proprie condizioni di vita, ed
è per questo che la Web Foundation porta ora avanti due nuovi progetti ed un un fine ultimo: permettere
alle popolazioni lontane dal Web di utilizzare gli strumenti
disponibili non solo per accedervi, ma anche per sviluppare soluzioni
nuove e contenuti utili
per il proprio specifico contesto economico e sociale.

La World Wide Web Foundation,
insomma, non intende aiutare il Web, ma il contrario: intende capire
come il Web possa aiutare gli utenti. Il primo progetto è il cosiddetto
"Re-greening in Africa"
(W4RA): l'intento è quello di mettere in comunicazione quanti lavorano
nel mondo dell'agricoltura, permettendo loro di sviluppare strategie e
piani di lavoro comuni e consapevoli sulla base di esperienze e
condivisioni informate. Per far ciò è necessario anzitutto creare la
piattaforma comunicativa: la Web Alliance for Re-greening
Africa intende pertanto capire quali siano le informazioni da
condividere, come possa essere fatto utilizzando strumenti web-based,
come possa avvenire l'accesso
(in particolare da mobile) e
come si possano aumentare i casi di successo. La definizione di
strumenti ed obiettivi prenderà forma a partire dal Burkina Faso ed i
fondi a disposizione dovrebbero garantire 3 anni di lavoro ed una
estensione del programma a Niger e Mali.



Il secondo grande progetto parte da un assunto di base: ad oggi soltanto il 25% della popolazione mondiale ha accesso al Web, mentre il 70% ha in mano uno strumento in grado di accedervi.
«Il gap nell'uso è parzialmente attribuibile ad una mancanza di
contenuti accessibili o necessaria istruzione su come usare lo
strumento in tutte le sue potenzialità». "Empower young people", organizzato in cooperazione con il brasiliano Center for Digital Inclusion (CDI)
si propone di porre una pezza a questo riflusso di digital divide,
agendo con l'istruzione per aiutare le nuove generazioni ad abbracciare
le nuove tecnologie. Il programma si propone non solo di insegnare a
"leggere", ma anche a "scrivere": le nuove leve dovranno
essere in grado di produrre contenuti per il mobile, sotto forma
testuale, parlata e di immagini, così che il Web si arricchisca di
informazioni utili per le comunità specifiche
e la
condivisione possa essere praticata direttamente all'interno delle
comunità di riferimento: prodotte e fruite entro gli stessi confini,
imparando la filiera di produzione e distribuzione per mettere in moto
una catena in grado un domani di camminare da sola.

Quest'ultimo programma non sarà abilitato soltanto in Africa:
trattasi del primo caso del genere, il che porta la Web Foundation ad
operazioni a livello globale per portare il Web ovunque ve ne possa
essere utilità. Ma con un giusto principio a fronte di tutto: il Web non va imposto, ma suggerito; va imparato, non soltanto propinato.
Soltanto così lo strumento potrà diventare realmente utile e,
soprattutto, le generazioni future potranno essere libere ed
autosufficienti.
florin88
florin88
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