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TV 3D: sarà una rivoluzione?
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071109
TV 3D: sarà una rivoluzione?
Il 2010 sarà l’anno delle TV 3D</a>. È stato detto all’IFA 2009
di Berlino, è stato confermato con forza nell’ultima edizione del CEATEC.
Negli spazi della fiera giapponese, per esempio, si è visto un
ecosistema per il 3D in casa sviluppato da Panasonic, che, a detta di
Fumio Ohtsubo, direttore generale del gruppo, darà del filo da torcere a
Sony nella corsa al lancio della TV tridimensionale.
Bisogna chiedersi, però, se davvero sta per iniziare l’era del 3D,
perché di annunci in tal senso ne sono stati fatti molti negli anni
passati, come sottolinea il quotidiano britannico Telegraph.
I produttori e le major sembrano crederci e spingere verso questa
direzione. Disney, DreamWorks e compagnia, per esempio, dopo aver
portato il 3D nelle sale cinematografiche, sperano che i film 3D dei
dischi Blu</a>-ray</a>, venduti insieme agli
occhialini basati sul sistema anaglifo, possano determinare la
diffusione della terza dimensione in ambiente domestico.
Eppure gli ostacoli e le difficoltà non mancano. A cominciare proprio
dagli occhialini di carta con una lente di un colore e una di un altro
colore. Non c’è uno standard definito e, inutile negarlo, sono scomodi,
soprattutto per chi già porta gli occhiali</a> da vista. I colori
delle immagini appaiono innaturali, se si usa una lente di colore rosso,
diventano anche sfuocate, se il televisore</a> non è regolato ad hoc
l’effetto 3D scompare.
Al cinema si utilizza soprattutto la tecnica dell’immagine
polarizzata. Una TV 3D basata sul sistema della polarizzazione è stata
presentata all’IFA da JVC</a>, ma la risoluzione appare
decisamente deficitaria. La soluzione migliore potrebbe essere
l’utilizzo di occhiali attivi, quello adottato dal sistema NVIDIA 3D
Vision.
Sarà una rivoluzione? Sì, a patto che si commercializzino soluzioni
pratiche e in grado di riprodurre un’esperienza di visualizzazione 3D
degna di essere chiamata tale. Staremo a vedere. Appunto.
di Berlino, è stato confermato con forza nell’ultima edizione del CEATEC.
Negli spazi della fiera giapponese, per esempio, si è visto un
ecosistema per il 3D in casa sviluppato da Panasonic, che, a detta di
Fumio Ohtsubo, direttore generale del gruppo, darà del filo da torcere a
Sony nella corsa al lancio della TV tridimensionale.
Bisogna chiedersi, però, se davvero sta per iniziare l’era del 3D,
perché di annunci in tal senso ne sono stati fatti molti negli anni
passati, come sottolinea il quotidiano britannico Telegraph.
I produttori e le major sembrano crederci e spingere verso questa
direzione. Disney, DreamWorks e compagnia, per esempio, dopo aver
portato il 3D nelle sale cinematografiche, sperano che i film 3D dei
dischi Blu</a>-ray</a>, venduti insieme agli
occhialini basati sul sistema anaglifo, possano determinare la
diffusione della terza dimensione in ambiente domestico.
Eppure gli ostacoli e le difficoltà non mancano. A cominciare proprio
dagli occhialini di carta con una lente di un colore e una di un altro
colore. Non c’è uno standard definito e, inutile negarlo, sono scomodi,
soprattutto per chi già porta gli occhiali</a> da vista. I colori
delle immagini appaiono innaturali, se si usa una lente di colore rosso,
diventano anche sfuocate, se il televisore</a> non è regolato ad hoc
l’effetto 3D scompare.
Al cinema si utilizza soprattutto la tecnica dell’immagine
polarizzata. Una TV 3D basata sul sistema della polarizzazione è stata
presentata all’IFA da JVC</a>, ma la risoluzione appare
decisamente deficitaria. La soluzione migliore potrebbe essere
l’utilizzo di occhiali attivi, quello adottato dal sistema NVIDIA 3D
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pratiche e in grado di riprodurre un’esperienza di visualizzazione 3D
degna di essere chiamata tale. Staremo a vedere. Appunto.
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