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Telecom è di nuovo monopolista secondo concorrenti: Bernabè replica alle accuse. È scontro.
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Telecom è di nuovo monopolista secondo concorrenti: Bernabè replica alle accuse. È scontro.
Nessun ritorno al monopolio, nelle TLC il mercato funziona. Questa la convinzione dell’amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè, intervistato da Il Sole 24 Ore in merito alle critiche avanzate al gruppo dai principali concorrenti del settore.
A parlare di rischi di rimonopolizzazione, fra gli altri, è stato Stefano Parisi, AD di Fastweb, commentando la decisione presa da Agcom in merito all’eliminazione del price
cap e agli aumenti del costo dell’unbundling. La protesta, ha spiegato
Parisi, nasce da un meccanismo che diventa un price squeezing, ovvero
un aumento del costo all’ingrosso e una diminuzione di quello al
dettaglio. «Questo ci strozza», ha detto l’AD di Fastweb.
Alle accuse mosse da Parisi hanno replicato sia l’Autorità per la
Garanzie nelle Comunicazioni sia Bernabè. Nicola D’Angelo, commissario
Agcom, parla di allarmismi ingiustificati e ricorda che l’eliminazione
del price cap segue una decisione dell’Unione Europea e che entrambi le
questioni, unbundling e price cap, sono sottoposte a consultazione
pubblica.
Toni accesi quelli usati da Bernabè, che giudica le critiche
inaccettabili e offensive. Nelle zone di unbundling, spiega l’AD di Telecom Italia,
la quota di mercato dell’ex incumbent è scesa fino al 66% nelle aree
dove i competitor hanno investito. Nei grandi agglomerati urbani, la
quota di accessi di Telecom Italia è di poco superiore al 50%, prosegue
Bernabé, che parla di un sistema dove in realtà si sono create le
condizioni per una sorta di concorrenza assistita.
A parlare di rischi di rimonopolizzazione, fra gli altri, è stato Stefano Parisi, AD di Fastweb, commentando la decisione presa da Agcom in merito all’eliminazione del price
cap e agli aumenti del costo dell’unbundling. La protesta, ha spiegato
Parisi, nasce da un meccanismo che diventa un price squeezing, ovvero
un aumento del costo all’ingrosso e una diminuzione di quello al
dettaglio. «Questo ci strozza», ha detto l’AD di Fastweb.
Alle accuse mosse da Parisi hanno replicato sia l’Autorità per la
Garanzie nelle Comunicazioni sia Bernabè. Nicola D’Angelo, commissario
Agcom, parla di allarmismi ingiustificati e ricorda che l’eliminazione
del price cap segue una decisione dell’Unione Europea e che entrambi le
questioni, unbundling e price cap, sono sottoposte a consultazione
pubblica.
Toni accesi quelli usati da Bernabè, che giudica le critiche
inaccettabili e offensive. Nelle zone di unbundling, spiega l’AD di Telecom Italia,
la quota di mercato dell’ex incumbent è scesa fino al 66% nelle aree
dove i competitor hanno investito. Nei grandi agglomerati urbani, la
quota di accessi di Telecom Italia è di poco superiore al 50%, prosegue
Bernabé, che parla di un sistema dove in realtà si sono create le
condizioni per una sorta di concorrenza assistita.
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