Pronti nuovi numeri a tariffazione speciale, con prefisso 894 e 895, resi disponibili dal Ministero dello Sviluppo Economico. E si profila ancora una volta la possibilità che numerosi utenti si ritrovino a pagare bollette telefoniche gonfiate.

Non bastava l’emendamento al decreto “Milleproroghe”, approvato in Commissione Affari Costituzionali del Senato, che rischia di aprire nuovamente la strada al telemarketing selvaggio. Ora arrivano anche nuovi numeri a tariffazione speciale, con prefisso 894 e 895, resi disponibili dal Ministero dello Sviluppo Economico. E si profila ancora una volta la possibilità che numerosi utenti si ritrovino a pagare bollette telefoniche gonfiate.

Le nuove numerazioni previste dal piano di numerazione nazionale dell’Autorità Garante nelle Comunicazioni sono, in teoria, riservate a servizi di chiamate di massa (894) e a servizi di assistenza e consulenza tecnico-professionale (895). E si tratta di numeri che non rientrano tra quelli disabilitati in automatico da una precedente delibera dell’Agcom, in parte rovesciata da una sentenza del TAR del Lazio, che ha revocato il blocco per vizio di forma, in quanto non spetterebbe all’Authority varare provvedimenti di questo tipo, ma al Ministero competente retto da Claudio Scajola.

Ricordiamo, tra l’altro, che le truffe hanno preso di mira anche i telefonini. L’associazione dei consumatori ADUC ha già lanciato l’allarme, evidenziando il rischio che i nuovi numeri a sovrapprezzo resi disponibili agli operatori vengano utilizzati da società che in modo truffaldino inizino a installare dialer sui PC o inducano gli utenti a servirsi di queste numerazioni tramite quiz fasulli o SMS che invitano a telefonare alla propria inesistente segreteria telefonica.

Da sempre, infatti, i numeri a tariffazione speciale sono stati utilizzati in modo distorto, non da studi di consulenza e simili, ma soprattutto da maghi e per le chat telefoniche erotiche. ADUC ha sollecitato una risposta in materia da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, che gestisce la vendita dei numeri speciali, solitamente acquistati dagli operatori e rivenduti a società che appunto li utilizzano per scopi illeciti o, quantomeno, discutibili.

Da parte sua, l’Autorità Garante nelle Comunicazioni si è messa immediatamente all’opera e ha aperto un procedimento di inchiesta sui numeri 894 e 895 già attivi e pubblicizzati sulle televisioni locali. L’Authority è anche in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, al quale si è rivolta per difendere la delibera rovesciata dalla sentenza del TAR.