Ubuntu & tutti i Linux dicono addio alla PlayStation3

La notizia è un pò vecchiotta e allo stesso tempo è una notizia che
lascia letteralmente di stucco, ed è un vero fulmine a ciel sereno.
In modo veloce le cose stano così: la Sony ha annunciato ufficialmente
che nel prossimo aggiornamento del suo firmware per la PlayStation3,
cioè la versione del firmware 3.21, l’interfaccia di controllo XMB non
avrà più la famosa opzione che permette di installare un sistema
operativo diverso da quello presente.
In parole ancor più povere è semplici, non si potrà più installare un
sistema operativo basato su Linux, uno dei più adatti per questo tipo di
modifica era Ubuntu.
Oltre al danno si aggiunge, come al solito, anche una piccola beffa,
sotto forma di “spiegazione” da parte della società Sony: “la scelta è
stata fatta per raggioni di sicurezza”. SE VOLETTE RIDERE FATELO PURE.
Qualcuno che magari non conosce questo sistema operativo, magari si
mette solo a sorridere, ma chi come me conosce questo sistema operativo
ride perché sa che sto parlando di Ubuntu & Linux, che è uno tra i
sistemi più sicuri in assoluto.
Ovviamente c’è chi insinua che questo cambio improvviso di rotta sia la
conseguenza diretta dell’arrivo di una crack creata dall’hacker
GeoHot (il suo blog ufficiale).
Fatto sta che nonostante le dichiarazioni della Sony, c’erano nell’aria
dei brutti segnali per gli appassionati di Ununtu e compagnia.
Sembra, infatti, che l’installazione di un sistema Linux era stata resa
impossibile nella versione slim della PS3.
Dal mio punto di vista, così come per i più esperti, questa è una scelta
che appare come un grosso passo indietro rispetto alla versione
iniziale della famosa console per videogiochi.
Ovviamente la Sony cerca di buttare un pò di acqua sul fuoco, magari lo
spegne, sostenendo che l’aggiornamento del firmware non è obbligatoria.
Mi dispiace che dicendo così dimentica di precisare che senza questo
aggiornamento non sarà più possibile accedere alla rete ufficiale o
sfruttare i videogiochi di ultimissima generazione. In una parola la
Sony oltre a dimenticarsi di questa piccola sottigliezza, e poi che va
in contro tendenza rispetto alla moderna cultura informatica che vede
sempre più di buon grado la piattaforma Open Source e che ne sfrutta le
notevoli possibilità.
Però sembra che la cara Sony ha dimenticato della nostra Unione
Europea e le sue norme. Magari bastava chiamare Microsoft o
qualcun’altra.
Infatti esiste una direttiva europea, cioè la 199/44/CE del 25 maggio
1999 perciò ne di oggi e neanche di ieri, che ha permesso a un
consumatore britannico di ottenere un risarcimento di 95 euro. Il
negozio che ha dato questo risarcimento è AMAZON e diciamo che per il
momento è solo una decisione presa da loro ma non è detto che non si
saranno anche altri.
Comunque la normativa, di prima chiamata in causa da me, dice che:
che tutti i prodotti acquistati debbano, in base al contratto di
vendita, ” essere adatti allo scopo che il consumatore prevedeva in
quanto reso noto dal venditore al momento dell’acquisto”.
In poche povere parole, abbiamo comprato la PS3 per installarci Ubuntu o
altri Linux e ora non possiamo più??? Bene chiediamo i nostri soldini
indietro alla Sony. Magari così capisce che sta sbagliano e ritorna sui
suoi passi.
Alla prossima. Quando ci saranno altre novità sull’argomento.

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