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Tutti i dettagli sulle norme approvate da AGCOM

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Messaggio Da florin88 Ven Lug 08, 2011 11:16 pm

Con il solo voto contrario di Nicola D’Angelo e l’astensione di Michele Lauria, l’AGCOM ha approvato all’unanimità le nuove norme in materia di copyright e siti Web. Come accennato ieri, la decisione definitiva è stata rimandata in quanto le norme entreranno in vigore solo dopo 60 giorni di dibattito pubblico in cui potrebbero essere cambiate e riviste in vari modi.

In ogni caso, abbiamo finalmente un testo fra le mani e siamo pronti a condividerlo con voi. Per fortuna lo scenario non è grave come quello prospettato all’inizio, il Garante non si arrogherà il diritto di oscurare i siti e non colpirà i siti amatoriali. Sarà solo un’alternativa alla via giudiziaria e non una sostituzione obbligata, ma alcuni elementi di preoccupazione permangono. Per saperne di più, ecco la lista completa delle norme approvate nel lungo consiglio di ieri.

Esclusi i siti amatoriali - una delle buone notizie confermate dopo i rumor di ieri è quella che dal possibile oscuramento sono esclusi i siti amatoriali, ossia tutti quei siti “non aventi finalità commerciale o scopo di lucro”, che esercitano “diritto di cronaca, commento, critica o discussione” o che esercitano “l’uso didattico e scientifico, la riproduzione parziale, per quantità e qualità, del contenuto rispetto all’opera integrale che non nuoccia alla valorizzazione commerciale di questa”.

Dibattito “trasparente” per i siti Italiani – l’AGCOM entrerà in gioco solo quattro giorni dopo che l’eventuale proprietario di contenuti protetti da diritto d’autore pubblicati illecitamente su un sito Internet non dovesse essersi messo d’accordo con il gestore del sito stesso. In questo caso, il Garante avrà il ruolo di arbitro in un “trasparente contraddittorio” di 10 giorni in seguito al quale potrà decidere se far rimuovere o meno i “contenuti incriminati”. La decisione potrà avvenire entro 20 giorni (prorogabili di altri 15) dopo il “trasparente contraddittorio”. In caso di rifiuto del proprietario del sito (che potrà rivolgersi al Tar del Lazio per far valere le sue ragioni) a rimuovere i contenuti contestati, la multa può arrivare fino a 250.000 euro. La procedura comunque si blocca se una delle due parti si rivolge alla magistratura.

Niente “oscuramento”, nemmeno per i siti esteri – un’altra vittoria del cosiddetto “popolo della Rete” è quella relativa all’oscuramento dei siti. Con le norme approvate ieri, l’AGCOM rinuncia al diritto di oscurare i siti, compresi quelli stranieri. Dopo un dibattito simile a quello previsto per i siti Italiani, il Garante potrà solo mandare alcuni “avvisi” ai provider italiani in merito alla violazione di copyright da parte dei siti esteri. I provider potranno scegliere autonomamente se oscurare i siti segnalati o meno. Dopo alcuni avvertimenti, l’AGCOM potrà rivolgersi anche alla Magistratura.
Il P2P non si tocca – per chi nutrisse dei dubbi a riguardo, l’AGCOM ha chiarito che oltre a non inibire l’accesso ai siti, l’Ente non avrà nemmeno la facoltà di bloccare o ostacolare in alcun modo i servizi peer-to-peer. Ci mancherebbe altro, ci verrebbe da dire.

Dibattito pubblico per discutere le norme - come ampiamente anticipato, le norme approvate ieri non entreranno in vigore subito ma solo dopo un dibattito pubblico di 60 giorni attraverso cui Corrado Calabrò, Presidente dell’AGCOM, intende “stimolare un dibattito approfondito e aperto a tutti i contributi e a tutte le voci della società civile, del mondo web e di quello produttivo, della cultura e del lavoro”.L’entrata in vigore delle norme, in seguito alla pubblicazione delle medesime sulla Gazzetta ufficiale, è atteso non prima di ottobre 2011.

Insomma, come potete vedere la cosa si è “sgonfiata” molto, ma non bisogna abbassare la guardia. Il nostro Garante nelle comunicazioni ha la pretesa di diventare la prima autorità amministrativa in grado di ordinare la cancellazione dei contenuti multimediali su Internet e questo può portare a risvolti positivi solo per le lobby e le major, non per gli utenti.

Basti pensare ai provider che, pressati da AGCOM, potrebbero decidere di oscurare i siti segnalati dall’Ente pur non avendone l’obbligo, solo per evitare guai con la Magistratura. Ripetiamo: la guerra contro lo spirito censorio in Rete è ancora aperta, lunga e irta di ostacoli: stiamo tutti in campana!


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