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Legge contro siti web violenti
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Legge contro siti web violenti
Non c’è accordo all’interno del governo sul disegno di legge che dovrebbe introdurre misure restrittive per internet e per le manifestazioni di piazza. Il provvedimento
presentato al Consiglio dei ministri da Roberto Maroni, titolare del
Viminale, non ha ottenuto il via libera. Secondo quanto riferisce
Reuters, infatti, il Consiglio dei ministri ha deciso che servono degli
aggiustamenti.
Due i punti su cui lavorare: la possibilità di oscurare i contenuti di siti internet che incitino alla violenza e l’introduzione del reato di impedimenti o
turbativa di manifestazioni. Nel giorno in cui il premier Berlusconi è
stato dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano, dunque, il
provvedimento presentato da Maroni non ha superato l’esame del
Consiglio dei ministri, anche se, prosegue il lancio d’agenzia,
l’accordo potrebbe arrivare nei prossimi giorni.
Nel frattempo, il clima continua a essere surriscaldato e non
mancano dichiarazioni che suscitano ancora più preoccupazione in merito
all’approccio di parte delle istituzioni e della politica nei confronti di Internet.
Il Presidente del Senato Renato Schifani ha evocato gli anni di piombo.
Su Facebook, ha detto la seconda carica dello Stato, si leggono dei
veri e propri inni all’istigazione alla violenza. «Negli anni 70, che
pure furono pericolosi, non c’erano questi momenti aggregativi che ci
sono su questi siti». Secondo Schifani, il rischio è che l’odio che
alligna in alcune frange si autoalimenti.
Diverse le reazioni alle parole di Schifani, fra le quali quella di ADUC e di Articolo21, accomunate dalla stessa convinzione: il Presidente del Senato non sa cosa sia un social network.
FONTE: http://www.webmasterpoint.org/news/legge-contro-siti-web-violenti-no-accordo-schifani-facebook-piu-pericoloso-gruppi-anni-70_p35115.html
presentato al Consiglio dei ministri da Roberto Maroni, titolare del
Viminale, non ha ottenuto il via libera. Secondo quanto riferisce
Reuters, infatti, il Consiglio dei ministri ha deciso che servono degli
aggiustamenti.
Due i punti su cui lavorare: la possibilità di oscurare i contenuti di siti internet che incitino alla violenza e l’introduzione del reato di impedimenti o
turbativa di manifestazioni. Nel giorno in cui il premier Berlusconi è
stato dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano, dunque, il
provvedimento presentato da Maroni non ha superato l’esame del
Consiglio dei ministri, anche se, prosegue il lancio d’agenzia,
l’accordo potrebbe arrivare nei prossimi giorni.
Nel frattempo, il clima continua a essere surriscaldato e non
mancano dichiarazioni che suscitano ancora più preoccupazione in merito
all’approccio di parte delle istituzioni e della politica nei confronti di Internet.
Il Presidente del Senato Renato Schifani ha evocato gli anni di piombo.
Su Facebook, ha detto la seconda carica dello Stato, si leggono dei
veri e propri inni all’istigazione alla violenza. «Negli anni 70, che
pure furono pericolosi, non c’erano questi momenti aggregativi che ci
sono su questi siti». Secondo Schifani, il rischio è che l’odio che
alligna in alcune frange si autoalimenti.
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FONTE: http://www.webmasterpoint.org/news/legge-contro-siti-web-violenti-no-accordo-schifani-facebook-piu-pericoloso-gruppi-anni-70_p35115.html
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